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Ansa-CGIL, PREVISTI 12 MILA TAGLI IN DUE ANNI A RISCHIO PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO

CGIL, PREVISTI 12 MILA TAGLI IN DUE ANNI A RISCHIO PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO Nei prossimi due anni verranno meno nel paese 12 mila posti di personale ausiliario, tecnico e ammini...

20/11/2003
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ANSA

CGIL, PREVISTI 12 MILA TAGLI IN DUE ANNI A RISCHIO PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO
Nei prossimi due anni verranno meno nel paese 12 mila posti di personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola, 365 dei quali in Sicilia. Riduzioni previste dalla finanziaria 2003, che si aggiungono ai 21 mila tagli (710 in Sicilia) degli organici Ata operati nel 2002-2003.
E' quanto sostiene il segretario generale della Cgil-scuola, Enrico Panini, a Palermo per un convegno.
''I tagli - ha detto Panini - assieme all' affidamento a esterni attraverso appalti di compiti degli Ata, peggioreranno le condizioni di lavoro nelle scuole e ne pagheranno le conseguenze sia i lavoratori che il sistema scuola in generale''. Secondo la Cgil, a fronte dei tagli sono inoltre esigue le immissioni in ruolo previste per tutta l' Italia per docenti e Ata, circa 15 mila. ''In Sicilia sono circa 700 i posti Ata - ha osservato il segretario generale della Cgil scuola siciliana, Enza Albini - a fronte di 4.236 posti vacanti oggi ricoperti da precari''. ''E' contraddittorio - ha aggiunto Albini - che si proceda allo smantellamento progressivo di un segmento di personale insostituibile per il buon funzionamento della scuola a fronte dell'aumento di richiesta di servizi alla persona, di assistenza all' handicap, di supporto tecnico nei laboratori, di una gestione amministrativa sempre piu' complessa''. Secondo la Cgil-scuola i tagli di Ata, determineranno problemi sul fronte amministrativo, della logistica, delle pulizie, influiranno sul funzionamento dei centri di educazioneper adulti e dei laboratori. ''Gli Ata - ha rilevato Gianni Righetti, della segreteria nazionale della Cgil-scuola - svolgono nella scuola lavori fondamentali spesso sottovalutati anche dall' opinione pubblica. Si tratta peraltro di compiti in un ambiente particolare quale la scuola, che certamente non possono essere appaltati all' esterno''. Sulla vicenda palermitana del personale Ata (800 addetti) transitato nelle scuole dal comune e dalla provincia e che si rifiuta di fare le pulizie, Panini ha suggerito ''il ritorno di questo personale negli enti locali di provenienza''. ''E' l' unica strada percorribile - ha sottolineato - non avendo il ministero in ben 3 anni e 11 mesi provveduto agli inquadramenti di anzianita' e alla individuazione dei profili in cui utilizzare questo personale''.''Una crisi finanziaria senza precedenti sta investendo molte scuole italiane, che rischiano la paralisi al pari di tribunali e procure''. Lo ha denunciato Enrico Panini, segretario generale nazionale della Cgil-scuola, ai margini di un convegno sui problemi del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, a Palermo.
La Cgil ha portato alcuni esempi. ''Il Csa di Ragusa, l'ex provveditorato - ha denunciato Panini - non ha i soldi per comprare la carta igienica. A Vittoria c' e' un istituto professionale che ha difficolta' a mandare avanti l'area di professionalizzazione e che ha un debito sulla tassa dei rifiuti pari a 26 mila euro a fronte di un accredito di 13 mila''.
Problemi che vivono anche alcuni istituti del Nord. ''Sul Garda - ha aggiunto Panini - c' e' un alberghiero che non ha i soldi per comprare le vivande per le esercitazioni di cucina''.
Secondo la Cgil, le difficolta' sono dovute ''alla progressiva riduzione delle le risorse destinate alla scuola, con tagli che incideranno sui lavoratori e sul funzionamento del
sistema''. ''Il risultato - ha sottolineato la Cgil - e' che ci sono molti istituti con gli ufficiali giudiziari gia' dentro, visto che non risultano onorati gli impegni con i fornitori dei beni e dei servizi acquistati''. Panini ha detto che ''per fare fronte alle difficolta' economiche, basti pensare che ci sono istituti professionali che non riescono neanche a garantire gli insegnamenti ordinari, le scuole finiscono col caricare sulle famiglie costi crescenti e non solo per le attivita' aggiuntive''.


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