Anno nuovo, stipendio amaro
Tagliati 150 euro al mese a chi è scattato nel 2012
Alessandra Ricciardi
Anno nuovo amaro per i docenti della scuola. Almeno quelli che hanno avuto un aumento di stipendio in base ai requisiti degli scatti di anzianità maturati nel 2012 e andati in pagamento nel 2013: avranno una decurtazione in busta paga di 150 euro al mese fino al recupero dell'incremento non dovuto.
Il ministero dell'economia non ha perso tempo (c'è una trattativa in corso tra dicastero dell'istruzione e sindacati per il recupero dell'annualità e una direttiva è attesa all'Aran) e, alla luce di quanto prevede il dpr del 4 settembre scorso, ha dato disposizioni agli uffici territoriali perché da gennaio, con il primo stipendio utile del nuovo anno, si proceda a recuperare le somme non spettanti. La nota è del 27 dicembre scorso e la reazione dei sindacati non si è fatta attendere. «Non è ammissibile che si intervenga a recuperare quote di salario già erogate, e ancor di più che lo si faccia mentre è in fase di avvio la trattativa proprio per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità. Chiediamo al Governo di sospendere ogni procedura di recupero», tuona la Cisl scuola. «Siamo pronti a dare battaglia», rincarano Flc-Cgil e Uil scuola, «quei soldi non si toccano».
La nota del dicastero di via Nazionale ha per oggetto l'applicazione del dpr n. 122 del 4 settembre 2013, che ha prorogato il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per tutti i pubblici dipendenti. Il blocco nella scuola si traduce nella sterilizzazione anche degli anni di servizio, che fino allo scorso anno i sindacati sono riusciti a salvare utilizzando quota parte dei risparmi di spesa della riforma Gelmini, in aggiunta a fondi del finanziamento degli stessi istituti scolastici.
Il messaggio che si ritroveranno in cedolino i docenti interessati al recupero sarà del seguente tenore: «Si comunica che, in applicazione del dpr 122/2013, art. 1, comma 1, che proroga fino al 31 dicembre 2013 l'art. 9, comma 23, D.L. 78/2010, relativo al blocco degli automatismi stipendiali per il personale del Comparto Scuola, è stato accertato un credito erariale di .......... imponibile fiscale (al netto delle ritenute previdenziali) con recupero a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014 con rate mensili di 150,00 lorde fino a concorrenza del debito. Si precisa che il recupero applicato sullo stipendio lordo determina contestualmente l'applicazione di un importo IRPEF più basso». Ma chi sono i destinatari della misura? «Il personale già oggetto di applicazione, su rata aprile 2013, del Ccnl e per il quale non risultassero, successivamente a tale rata, interventi di ricostruzione di carriera da parte di codesti Uffici responsabili del trattamento economico. Si precisa, inoltre, che l'intervento ha interessato anche il personale immesso in ruolo nell'anno 2013, purché l'immissione in ruolo da parte di codesti Uffici non sia stata effettuata in data successiva al 25 ottobre 2013, data di pubblicazione sulla G.U. del D.P.R. in oggetto. Per il personale che prima dell'applicazione risultava con maturazione della progressione economica nel corso dell'anno 2013 sono stati accertati crediti erariali che verranno recuperati con rate di importo fisso lordo di 150 euro». Insomma coloro che perdono lo scatto sono quelli che non sono rientrati nell'accordo sottoscritto tra Aran e sindacati per il recupero dell'anno 2011 e che hanno avuto il pagamento dell'aumento fino all'entrata in vigore del dpr. Questione di mesi. E di conti.