Anche la Giannini scende in trincea “Mi batterò contro i tagli agli atenei”
La manovra taglia 30 milioni subito e 45 dal 2015 in poi al Fondo di finanziamento delle università. Il ministro dell’Istruzione: “Chiesti sacrifici a tutti i dicasteri, ma la scuola resta centrale per il governo”
ROMA .
La prima promessa tradita dal governo Renzi è sull’università. Il decreto legge sulla spending review, varato venerdì sera, all’articolo 50, comma sei, in nove righe taglia trenta milioni subito e quarantacinque milioni dal 2015 in poi al Fondo di finanziamento ordinario per le università italiane, fondo che dal 2008 a oggi ha perso un miliardo su otto. Quindi, il comma sei annuncia nuove “razionalizzazioni di spesa”, senza quantificarle, sugli enti di ricerca controllati dal ministero dell’Istruzione. Tutti gli enti, a parte l’Anvur, l’Agenzia di valutazione.
Ministro Giannini, aveva detto che sulla scuola e l’università non ci sarebbero stati più tagli lineari. Era la solita bugia.
«Ribadisco, questo governo ha messo al centro la scuola e il sapere. Detto questo, c’è stato un lungo dibattito con la Ragioneria generale sulle coperture, il decreto Irpef ha tirato fuori dieci miliardi di euro e, quindi, a tutti i ministeri sono stati chiesti sacrifici».
Ministro, il premier Renzi avete detto ai rettori d’università che non ci sarebbero stati tagli. Lei lo ha ribadito ieri, all’uscita del Consiglio dei ministri. Poi non avete distribuito il testo che l’avrebbe smentita: via trenta milioni subito, nero su bianco.
«Non sono tagli, non possiamo considerarli tagli. Sono accantonamenti necessari per motivi di contabilità, ma faremo di tutto per non applicarli».
Che significa?
«Che per ragioni di copertura finanziaria abbiamo dovuto mettere quella voce a bilancio, ma siamo al lavoro per trovare all’interno del nostro ministero il risparmio che ci consentirà di non toccare il Fondo ordinario. Vorrei dire che siamo a buon punto».
Sono giochi di contabilità interna. L’ultima volta per pagare gli scatti d’anzianità agli insegnanti avete tolto i soldi per le attività extrascolastiche delle scuole superiori...
«I problemi sono tanti, le coperture sono necessarie, ma faremo di tutto per investire sull’istruzione e non disinvestire. Il premier lo ha ribadito: da una parte dobbiamo trovare i soldi per le coperture, ma dall’altra ci spettano soldi per gli investimenti. Faremo tutto in sintonia con il ministero dell’Economia».
Il ministero dell’Economia deve ancora comunicarvi la vostra quota di risparmio: sono duecento milioni da trovare tra tutti i ministeri.
«Siamo già al lavoro e lì avremo buone sorprese dai fondi comunitari, ci aiuteranno a non tagliare ».
Nel decreto c’è anche una “razionalizzazione della spesa generale” per gli enti di ricerca con una riduzione del Fondo ordinario...
«Sulla ricerca spenderemo, in particolare sulla ricerca pubblica.
Non vedrete solo spending review, ci saranno decreti dedicati ai capitoli dell’università e della ricerca».
Il presidente della Conferenza dei rettori si è detto stupito e interdetto da questi tagli. Stessa cosa gli studenti
«Daremo loro argomenti per ricredersi».
Tra un mese, se sarà eletta al Parlamento europeo, arriverà un altro ministro dell’Istruzione e dell’Università. Così, non si programma nulla.
«La candidatura di un gruppo di politici italiani che esprima un pensiero liberaldemocratico è una sfida necessaria. Valuteremo dopo le elezioni come sarà andata Scelta europea. D’istinto, mi piacerebbe continuare nell’opera avviata in questo ministero così delicato, così difficile”.