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Anche la Cgil in piazza per la Costituzione. Fammoni: "Imperativo etico, politico, sociale"

Tutte le categorie e sedi territoriali della Confederazione parteciperanno alle varie manifestazioni città per città. Il segretario:"I lavoratori sanno che la la carta costituzionale garantisce i loro diritti"

10/03/2011
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la Repubblica

 

di MATTEO PUCCIARELLI

ROMA - Da Corso Italia una circolare a tutti i segretari territoriali e di categoria del sindacato. Con un invito: mobilitarsi per la manifestazione di sabato, "A difesa della Costituzione". Fulvio Fammoni, 56 anni, bolognese, era in segreteria con Guglielmo Epifani prima e con Susanna Camusso adesso: è lui che si muove dietro le quinte per mettere in moto la macchina della Cgil. Un bel colpo per gli organizzatori di Articolo21.

Come vi state preparando a questo evento?

"Stavolta nessun pullman. Anche se la manifestazione principale sarà a Roma, abbiamo preferito impegnarci per le piazze di tutte le 80 città italiane coinvolte. Le Camere del Lavoro stanno prendendo contatti con le varie associazioni e comitati promotori, cercando di fare rete. Ovviamente diamo il nostro contributo senza la minima pretesa egemonica, ci mancherebbe".

I lavoratori sentono davvero l'esigenza di difendere la Costituzione o dovete "forzare" un po' la mano per portarli in piazza?

"Il tema è sentito. Perché sanno che la Costituzione è lì per difendere in primis il mondo del lavoro, non è un caso se la carta comincia proprio con "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". E poi è una questione di libertà, perché la Carta è il patto unitario su cui si regge tutta la nostra convivenza civile e non può essere a disposizione di una coalizione di governo, quale che essa sia".

Sullo sfondo c'è anche il tema della scuola pubblica.

"Sul valore e l’importanza della conoscenza e la difesa del ruolo della scuola pubblica, assieme al rinnovato riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dagli insegnanti, noi non transigiamo. Specialmente dopo le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio tese a ridurre gli spazi di coesione, uguaglianza, democrazia e partecipazione. In più ho la sensazione che dopo sabato dovremmo tornare di nuovo in piazza, per difenderci ancora una volta dalla legge-bavaglio".

Come nasce la sinergia tra voi della Cgil e le associazioni promotrici della manifestazione di sabato?

"Non è la prima volta che uniamo le forze: quando le donne sono scese in piazza pochi giorni fa noi c'eravamo, così come c'eravamo a piazza del Popolo per la libertà di informazione. E ripeto, mi sa che avremo nuovi nodi da affrontare, non ultimo la giustizia. Questa riforma del governo non ci piace e non abbiamo problemi a organizzare nuove iniziative. E' nel dna della Cgil farlo".


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