Ambiti territoriali come province
Sono stati ridefiniti dal Miur: saranno estesi più del doppio degli attuali distretti
Gli ambiti territoriali, dai quali i presidi sceglieranno i docenti, saranno estesi più del doppio dei distretti. A fronte di circa 800 distretti, gli ambiti territoriali saranno appena 380.
Lo ha fatto sapere il ministero dell'istruzione in un incontro con i sindacati che si è tenuto a viale Trastevere giovedì scorso.
Gli ambiti non potranno estendersi su territori di province o regioni diverse edovranno comprendere scuole del primo e del secondo ciclo. In ogni caso, le istituzioni scolastiche che comprendono plessi e sezioni staccate dovranno essere comprese, per intero, nel medesimo ambito. L'amministrazione ha spiegato, inoltre, che dovranno comprendere al loro interno un numero non superiore a 40mila alunni. Che potranno arrivare fino a 60mila nelle città metropolitane.
Ogni ambito non potrà avere una popolazione scolastica inferiore a 22mila alunni. Ma nelle province che non raggiungono i 22mila alunni (Gorizia, Isernia, Verbania Cusio Ossola e Oristano) saranno introdotte delle deroghe.
La definizione degli ambiti in concreto spetterà agli uffici scolastici regionali. La costituzione degli ambiti è il presupposto delle nuove regole sulla mobilità dei docenti, sulla quale si sta trattando in questi giorni a viale Trastevere.
A questo proposito i rappresentanti del ministero hanno informato i sindacati dell'intenzione del ministero dell'istruzione di costituire organici regionali. La misura è finalizzata a dare tempo al governo di coordinare le disposizioni contenute nella legge 107/2015 con quelle del decreto legislativo 297/94, sempre in materia di mobilità.
In ogni caso, la contrattazione integrativa sulla mobilità continuerà ad avvenire con frequenza annuale.
Per il prossimo anno la mobilità dovrebbe svolgersi in tre fasi.
Nella prima fase dovrebbero essere disposte le assegnazioni delle sedi definitive delle fasi 0 e A con titolarità sulla scuola e non su ambito. In entrambe le fasi assunzionali sono state disposte immissioni in ruolo nell'ambito della stessa provincia delle graduatorie di riferimento.
In particolare, nella fase 0 sono state effettuate le assunzioni a tempo indeterminato ordinarie, disposte applicando la vecchia disciplina. E nella fase A sono state disposte immissioni in ruolo sui posti residuati nella fase 0.
Nella seconda fase dei movimenti dovrebbe avere luogo la mobilità straordinaria di tutti di docenti assunti entro il 2014/15 su tutti gli ambiti territoriali nazionali. Questa fase sarà attivata concedendo l'accesso anche i docenti che, secondo la previgente disciplina, sarebbero rimasti assoggettati al vincolo di permanenza nelle provincia di immissione in ruolo, non essendo ancora decorso il triennio di permanenza ordinariamente previsto.
È una deroga espressamente prevista dalla legge 107/2015, che consentirà a questi docenti di muoversi con precedenza rispetto ai neoimmessi in ruolo dopo il 31 agosto scorso.
Infine, nella terza fase, dovrebbero essere disposte le assegnazioni delle sedi definitive ai docenti assunti nelle fasi delle fasi B e C tratti dalle graduatorie a esaurimento, ai quali sarà assegnata la titolarità sugli ambiti.
Ai docenti assunti in quanto tratti dalle graduatorie dei concorsi ordinari sarà assegnata la titolarità entro la regione. I docenti assunti nella fase B sono stati immessi in ruolo con priorità rispetto a quelli della fase C. Ed hanno ottenuto la sede su cattedre vacanti e disponibili nell'organico di diritto, ma spesso in altre province, anche molto lontane dalle loro sedi di residenza.
I docenti assunti nella fase C, invece, sono stati immessi in ruolo su posti costituti, ex novo, sull'organico di potenziamento. E dunque non sono assegnatari di vere e proprie cattedre, ma di posti immessi nella disponibilità delle scuole per provvedere alle supplenze brevi, al recupero, al potenziamento e, in generale, al miglioramento dell'offerta formativa.
Secondo quello che risulta a ItaliaOggi, però, le operazioni di assegnazione delle sedi (fermo restando l'assunzione di titolarità negli ambiti) avverrà in modo fungibile. E cioè, senza tenere conto della fase di provenienza. Pertanto, i docenti che insegnano attualmente su cattedra potrebbero vedersi assegnare un posto di potenziamento e viceversa.
L'assunzione di titolarità negli ambiti comporterà la preclusione definitiva del diritto alla titolarità delle sede. E ciò comporterà a sua volta l'assoggettamento al sistema della cosiddetta chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.
I docenti interessati potranno proporsi direttamente ai dirigenti scolastici con istanze motivate e corredate di curriculum. E qualora dovessero ricevere più proposte di incarico (triennale) da parte di altrettanti dirigenti scolastici, avranno facoltà di scelta tra le varie proposte. Se riceveranno una sola proposta saranno obbligati ad accettarla.
I docenti che non riceveranno alcuna proposta saranno assegnati d'ufficio ad una scuola dove risulti una disponibilità utile a ricollocare il docente interessato. Sempre nello stesso ambito di titolarità del docente.