Altolà del PD alla assunzione diretta dei docenti
L'ex-ministro Fioroni ricorda a Profumo che sono altre le priorità della scuola
Le reazioni alla proposta di legge regionale per la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei capi d’istituto, presentata dalla giunta regionale lombarda al ministro Profumo, sono quasi tutte di segno decisamente negativo.
Sul piano politico è netta la contrarietà del PD che attraverso la responsabile scuola, Francesca Puglisi, dopo aver dichiarato che la scuola “'non è materia sulla quale esercitare la fantasia o una cavia su cui fare esperimenti”, non ha esitato a giudicare la proposta, anche se sperimentale, “pura follia e incostituzionale”.
L’ex-ministro Fioroni, a sua volta, ha rivolto un’esortazione a Profumo, affinché “segua le priorità'' tra le quali non rientra certamente il reclutamento diretto degli insegnanti in Lombardia.
In una dichiarazione rilasciata all’ANSA, Fioroni ha detto: “'Lo dico con affetto e stima: il ministro Profumo è un vero vulcano, una ne fa e cento ne pensa, ma qualche volta forse è necessario riflettere sulle priorità e sul metodo che è anche sostanza”.
“Non abbiamo certezze sugli scatti degli insegnanti che con la crisi sono ancora più poveri e insicuri – ha continuato l’esponente del PD - il Governo non dà parere favorevole al trattare gli insegnanti come tutti gli altri dipendenti pubblici per la loro pensione. Di fronte a tutto ciò il ministro avvia intese per il reclutamento diretto in Lombardia. Ma quale reclutamento? Senza l'emendamento sulle pensioni la nostra scuola sarà sempre più vecchia.
Un nuovo reclutamento diretto in Lombardia mentre - sottolinea ancora l'ex ministro - si annuncia un nuovo concorso nazionale per i giovani sotto i 36 anni e mentre il Governo non ha ancora avuto la delega per il nuovo reclutamento e il Tesoro non ha sbloccato l'avvio del Tirocinio formativo attivo. Sono certo - conclude Fioroni - che Profumo vorrà seguire le priorità e comprendere che la scuola pubblica è quella italiana e non quella lombarda e che proclami e fughe in avanti servono solo ad alimentare false speranze e a creare contenziosi e proteste in una scuola che ha bisogno di avere serenità e discontinuità dal passato”.