Alternanza scuola-lavoro, in un anno di tagli perso un progetto su 5
I dati sull’esperienza introdotta dalla riforma della Buona Scuola e ridotta da Bussetti. Ora Salvini ha promesso alle aziende che la vuole «implementare»
mentre Matteo salvini prometteva alle aziende di parlare con il ministro Marco Bussetti per «implementare» l’alternanza scuola-lavoro, introdotta dalla riforma detta della Buona scuola, e ridimensionata come primo atto dal governo Conte, il ministero dell’Istruzione ha fornito i dati sull’andamento dell’alternanza nell’anno scolastico appena concluso. Avrebbe dovuto essere l’anno dell’introduzione definitiva dell’alternanza nel triennio delle superiori (per la prima volta sarebbe diventata «materia» dell’esame e obbligatoria per sostenere la maturità). ma il ministro Bussetti aveva cancellato nella scorsa finanziaria sia gran parte dei fondi, quasi 60 milioni, sia l’obbligatorierà all’esame, rendendola così un progetto come altri: anche sulle ore di alternanza era calata la scure del ministro che le aveva più o meno dimezzate, mantenendone un po’ di più negli istituti professionali.
Via un progetto su cinque
Il risultato di questa politica di tagli è stato evidente da subito. Secondo i primi dati ufficiali, l’ha svolta il 53% dei ragazzi nel 69% delle scuole. Un anno prima era stata svolta dal 70% dei ragazzi e nel 89% delle scuole, le strutture (aziende o associazioni e istituzioni varie) che hanno ospitato i ragazzi e le ragazze nella loro esperienza sono diminuite del 10 per cento, da 208mila a 190mila. Da quando è stata introdotta, è la Lombardia la regione con più studenti impegnati e strutture coinvolte. «Questo è il risultato se il governo non ci crede», commenta Gabriele Toccafondi, che aveva presentato l’interrogazione al governo per sapere l’andamento dell’alternanza.