Alternanza, l'impresa si defila
Il registro attivo da luglio stenta a decollare, a nulla è valsa l'esenzione dal bollo
Emanuela Micucci
Zero burocrazia, tutto online, nessun bollo di iscrizione da pagare per le imprese, aiuto per le aziende che cercano nuove figure, supporto per le scuole nell'individuare imprese disponibili all'alternanza e per gli studenti che entreranno nel mondo del lavoro. Il progetto del Registro nazionale delle imprese in alternanza scuola-lavoro è finalmente attivo dalla fine luglio, ma appena 160 aziende hanno aderito, sebbene sia caduto uno dei maggiori ostacoli per la registrazione. Non occorre infatti più pagare nessun onere per l'iscrizione, compresi i diritti di segreteria.
Anzi, secondo la Ragioneria generale dello Stato le iscrizioni già erano «esenti dall'imposta di bollo per il richiamo contenuto nella norma vigente alle agevolazioni in materia previste per le piccole e medie imprese innovative». Gestito dal sistema camerale italiano e curato da Infocamere, il registro raccoglie online (www.scuolalavoro.registroimrpese.it) le offerte di aziende, enti pubblici e privati, associazioni e liberi professionisti disposti a ospitare percorsi di alternanza, consultabili da tutti, con un'area riservata ai dirigenti scolastici. All'apertura delle scuole circa un milione gli studenti di tutte le classi III e IV delle superiori, tra licei, istituti tecnici e professionali, saranno obbligati a svolgere l'alternanza così come prevede la Buona Scuola.
Eppure, al Registro, atteso già per lo scorso autunno, sono iscritte pochissimi soggetti. Nel veronese hanno aderito solo 37 aziende a fronte di 30mila studenti interessati e 73mila imprese. «Fino ad ora numerose imprese hanno avuto contatti diretti con le scuole e con gli studenti stessi», spiega il presidente della Camera di commercio Giuseppe Riello .
«Del resto l'obiettivo è quello di ridurre al minimo gli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, che ora però possono contare su questo strumento agevole, rapido e gratis per dare la propria disponibilità. Contiamo su un'adesione importante». È lo stesso invito del presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi perché è «un progetto dove vincono tutti».
Tuttavia, solo un'azienda fiorentina delle 137.186 iscritte al registro imprese finora ha aderito, dichiarandosi disposta ad ospitare massimo 2 studenti. A Roma le aziende iscritte sono 9, di cui una però non disponibile ai percorsi: in totale 925 progetti, di cui 800 solo all'Overview consulting. Quattro le imprese del milanese pronte ad ospitare 77 studenti. Nessuna iscrizione invece nel bolognese, in Molise, in Valle d'Aosta. Più avanti la Campania con 46 imprese e la Calabria con 17. Mentre la Sardegna ne conta una.
A Torino un'azienda disponibile, a Palermo 4 per 105 percorsi. Eppure, l'alternanza scuola-lavoro diventa uno dei compiti previsti dalla riforma delle Camere di commercio, approvata il 25 agosto in prima lettura dalla Camera.
Nella relazione tecnico-finanziaria della Ragioneria generale dello Stato sullo schema del decreto si precisa non solo che l'imposta di bollo per l'iscrizione delle imprese al Registro dell'alternanza non era dovuta, ma anche che non ci sono neppure «problemi di mancata copertura finanziaria per le relative attività svolte da parte delle Camere, avendo le stesse in più occasioni espresso il loro interesse e la loro disponibilità a svolgere a titolo del tutto gratuito tale funzione di particolare importanza per l'integrazione fra mondo dell'istruzione e mondo delle imprese, utilizzando gli spazi di economia, razionalizzazione e sinergia connessi all'integrazione con le altre attività di iscrizione e tenuta dei registri camerali».
Mentre il Miur ha aperto fino al 15 settembre la procedura di selezione per realizzare una piattaforma online ed erogare strumenti e attività di formazione per l'alternanza. «Una serie di prodotti e servizi finalizzati», spiegano alla Direzione generale per gli ordinamenti, «a sostenere le scuole sia nella progettazione sia nella realizzazione dei percorsi di alternanza». Tra cui, collegare alla piattaforma online i riferimenti di aziende, imprese, strutture idonee alla realizzazione dei progetti.