Allarme scuole: Una su tre è in un edificio non sicuro
Il 40% degli istituti non ha agibilità, al Sud è emergenza
CASO
ROMA Scuola dovrebbe essere sinonimo di sicurezza. Ma le scuole italiane sono in continua emergenza. E anche l’ultimo check up, lo ha fatto Legambiente, è una drammatica fotografia. Più di una scuola su 3 ha necessità di interventi urgenti, il 40% degli istituti sono privi del certificato di agibilità, il 60% non ha il certificato antincendio.
LA COMMISSIONE
Mai così disastrose, mai così disastrate. Raffaele Guariniello, sostituto procuratore di Torino, che si occupa da quarant’anni di sicurezza scolastica, appena un mese fa aveva riferito in audizione alla commissione Cultura della Camera: «I problemi che ci stanno dando le scuole negli ultimi anni non li avevo mai visti. Per primo la vetustà ma anche l’insicurezza degli edifici, molto spesso mal costruiti, anche in questi ultimissimi anni».
Il rapporto di Legambiente (“Ecosistema scuola 2013”) ha preso in esame 5.301 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluoghi di provincia. Il 62% ha almeno quarant’anni. Solo lo 0,6% è stato edificato con i moderni criteri della bioedilizia, che considera il benessere degli studenti, il risparmio dell’energia e il rapporto con la natura. E appena dodici comuni hanno scelto di investire su questo. Nelle zone a rischio sismico il test di vulnerabilità è stato effettuato su appena una scuola su cinque (il 21,1%). Anche Guariniello aveva denunciato che «in varie scuole» sono stati trovati amianto e lana di vetro. A dispetto di leggi italiane che, secondo il magistrato, sono «molto esigenti». Dei 450 milioni del Dl Fare sono stati stanziati i primi 150, con il via libera a 629 interventi urgenti. Di questi, 202 sono esclusivamente dedicati alla bonifica delle strutture dall’amianto. In poche settimane sono arrivate oltre tremila richieste d’intervento.
LE DONAZIONI
Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza – che ha fatto della sicurezza nelle scuole una priorità programmatica - sostiene di essere favorevole a «misure di defiscalizzazione per facilitare le donazioni dei privati». L’ultima legge di stabilità, con un emendamento proposto dal deputato Francesco Cariello (M5S), ha introdotto la possibilità di destinare l’8 per mille alla sicurezza scolastica.
Una faticosa ricerca di risorse. Lo stesso ministero fotografa nell’ultima indagine, ormai di anni fa: il 4% delle scuole è stato costruito prima del 1900, il 44% in un periodo che va dal 1961 al 1980. Il problema è che se arrivano stanziamenti in controtendenza dopo anni di tagli dal governo, gli enti locali sono costretti dai tagli di bilancio a sacrificare le spese di manutenzione straordinaria, pregiudicando la “salute” degli edifici. Cittadinanzattiva ha denunciato che ci sono lesioni strutturali su una scuola su 10, muffe e infiltrazioni su 1 su 4. C’è più necessità al Sud che al Nord (per tanti fattori, a cominciare dal rischio idrogeologico e sismico), ma la spesa media per la manutenzione straordinaria è rovesciata: tre volte più al Nord. Il ritardo del mezzogiorno d’Italia è quasi un refrain anche nella scuola.
Qualche segnale positivo c’è sul fronte delle energie pulite. In 5 anni le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabili sono più che raddoppiate, passando da un marginale 6,3% a un più significato 13,5%. Qualcosa si sta muovendo.
Alessia Camplone