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Alice news: SCUOLA/SINDACATI E ASSOCIAZIONI: CORO DI NO CONTRO TAGLI...2

Uil: se aumentiamo alunni per classe l'istruzione come Egitto e Filippine

29/06/2006
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Secondo una ricerca della Uil la spesa per l'istruzione sarebbe già ai minimi termini, "perché l'Italia - sostiene il sindacato - già spende poco sia in rapporto al Pil sia rispetto agli altri paesi europei, mentre servono investimenti aggiuntivi. Sull'uso delle risorse si apra piuttosto il confronto con il sindacato come da tempo sollecitato".

La ricerca della Uil ha citato dei significativi dati Ocse, pubblicati su Regards sur l'education' 2005, sul ciclo primario: "per numero di studenti per classe - commenta Di Menna - siamo insieme a Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Danimarca, Grecia, Lussemburgo. Che direzione deve prendere la scuola italiana? Se la terapia è di aumentare gli alunni per classe il punto di arrivo è quello delle scuole di paesi come la Corea e la Cina che in media ne hanno 34, il Brasile 32, l'Egitto 41, le Filippine 43".

Il buco' economico di settore, che Fioroni ha definito più largo di quanto si pensasse, però esiste e non si può far finta di nulla. "Se la situazione finanziaria è grave e la medicina deve essere amara - conclude il segretario - questa medicina deve essere data a chi si è arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perché così nessuno guarisce', la malattia si aggrava".

Sempre dai dati ufficiali ripresi dalla Uil, risulta poi che in Italia la spesa per l'istruzione è al di sotto della media Ocse, pari al 6,1%: nel nostro paese è ferma al 4,8%, mentre in Francia è al 5,6%, in Austria al 5,5% e in Danimarca addirittura al 6,8%. Anche la retribuzione dei docenti è allineata a queste percentuali: ogni anno, in media, un docente guadagna 30.220 euro, ben al di sotto di Francia (32.933), Austria (33.138) e Danimarca (35.809).

Secondo la rivista di settore Tuttoscuola la polemica in atto rappresenta un copione già visto. "Si parla di riduzione del numero delle classi funzionanti, che equivale a dire tagli di organico del personale. Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, perchè la scuola, per le sue dimensioni e i suoi costi è sempre stato tra i primi punti di attenzione del ministro 'finanziario' di turno a caccia di possibili riduzioni di spese.

Per Tuttoscuola il problema tagli sarebbe quindi legato al potere politico dell'attuale ministero. "Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni ha detto sin da quando si è insediato che la scuola ha già dato' e può solamente pensare di ricevere. Riuscirà Fioroni, come tentò inutilmente di fare nella passata legislatura la Moratti con il collega Tremonti, a convincere Padoa-Schioppa che la scuola non ha più nulla da dare?".

Tra i sindacati più attivi in questi giorni c'è poi la Gilda degli insegnanti: il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, ricorda che il programma dell'Unione riguardo al precariato scolastico "comprende l'assunzione su tutti i posti disponibili e quindi le nomine dovrebbero essere ben superiori alle 20.000 ipotizzate. Se, per motivi finanziari, non fosse possibile procedere all'assunzione su tutti i 62.046 posti disponibili, la Gilda si rivolge al Governo affinché mandi un segnale di svolta che possa essere un buon viatico nel percorso di stabilizzazione del precariato docente".


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