Alba Sasso:incredibile che il ministro Moratti continui a sostenere di essere all'oscuro sulla scelta di ridurre gli organici
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incredibile che il ministro Moratti continui a sostenere di essere all'oscuro sulla scelta di ridurre gli organici
di Alba Sasso
La riduzione di oltre 14 mila unità del personale docente della scuola è un fulmine a ciel sereno.
E' noto infatti che la legge finanziaria 2002 (448/01) ha stabilito la riduzione di 33.847 posti di insegnamento in tre anni: 8.936 per l'anno scolastico 2002/03, 12.651 per il 2003-2004 e altri 12.651 per l'anno scolastico in corso 2004-2005
Nel comma 2 dell'articolo 16 della Legge Finanziaria 2005 si dice che per il prossimo anno rimane inalterato l'organico di diritto del 2004/05. Ora invece questo organico viene diminuito. Mentre avrebbe dovuto essere aumentato per poter attuare il piano triennale di assunzioni in ruolo, previsto dalla legge 143.
Insomma per l'anno prossimo il Governo non solo non ha intenzione di immettere in ruolo un docente di più rispetto a quest'anno ma vuole ridurre ulteriormente la dotazione organica!
In questo modo si rafforza l'operazione dei tagli al bilancio dell'istruzione che la sola manovra di riduzione del numero dei precari in servizio rendeva assai più difficile.
Il governo in sostanza si smaschera completamente e la bugia raccontata da Moratti e Berlusconi, di una legge finanziaria che non tagliava risorse alla scuola, emerge in tutta la sua gravità: dopo i 103 milioni di euro sottratti ai comuni per garantire i libri di testo ai meno abbienti ecco altre svariate centinaia di milioni di euro sottratti all'istruzione.
E' incredibile che il ministro Moratti continui a sostenere di essere all'oscuro sulla scelta di riduzione degli organici.
Delle due l'una: o è vero che il ministro Moratti non ne sa niente, ed è grave che un ministro ignori sia le ricadute della Legge Finanziaria sulla scuola sia le decisioni assunte da colleghi del suo governo e della sua maggioranza. Oppure lo sapeva, e si sta barricando dietro un linguaggio tecnico, per evitare di rispondere delle gravissime disastrose conseguenze che questa scelta potrà avere sul funzionamento della scuola
Emergono, insomma, ulteriori ragioni perché lo sciopero di domani sia il più ampio e partecipato possibile, e veda il coinvolgimento e la mobilitazione dell'intero mondo della scuola e di tutti i cittadini che continuano a credere nel ruolo dell'istruzione pubblica come fondamento di una moderna democrazia.
Alba Sasso