https://www.flcgil.it/@3933913
“Al Sud allargano la manica però l’idea della prova unica non è la soluzione giusta”
Il pedagogista Vertecchi: Non basta una fotografia istantanea della preparazione Bisogna capire se lo studente è cambiato
12/08/2016
la Repubblica
NON è sorpreso dallo squilibrio dei risultati a scuola tra Nord e Sud, «è la conferma di un andamento che conosciamo dagli anni ‘60 e da allora, purtroppo, non è successo nulla». Piuttosto, dice il pedagogista Benedetto Vertecchi, ex presidente del Centro europeo dell’educazione, «il problema è cambiare modo di valutare gli allievi ».
Professore, come spiega il boom di lodi al Sud?
«La tendenza ad allargare la manica per esprimere giudizi più positivi al Sud è legata a un fattore di costume e a un minor distacco degli insegnanti nel rapporto con le famiglie. Ma non me ne preoccuperei. Basterebbe uniformare i voti tenendo conto di una media italiana».
A partire da queste disparità nei giudizi c’è chi propone l’introduzione di un test unico nazionale, è d’accordo?
«No, non mi convince questa soluzione. La valutazione è ricerca, capacità di interpretare un sistema, non la fotografia istantanea di un certo momento. E non è la medicina per curare i mali della scuola. L’atteggiamento sincronico di indagini come l’Ocse- Pisa non mi trova d’accordo».
In che senso?
«Valutare serve se mi aiuta a capire qualcosa di più: le potenzialità di un ragazzo, come è cambiato per effetto delle scuola e dei rapporti sociali. La vera riforma va fatta su questo: migliorare le conoscenze sull’evoluzione del profilo culturale degli allievi. Di questo, invece, non ne abbiamo la minima idea. Per esempio, non sappiamo nulla del bagaglio di competenze verbali dei ragazzi ».
Non si fida nemmeno della prova Invalsi?
«Ho dubbi sull’attendibilità di prove che danno presupposta una capacità di comprensione, per esempio di un testo, quando spesso gli studenti quel testo semplicemente non lo capiscono ».
Alla fine è l’esame di Maturità a finire sotto accusa?
«Si continua a replicare un modello di tipo scenico: il candidato deve esibire se stesso davanti a una commissione. In altri tempi aveva un senso, oggi non più».