Aggiornamento, decide il preside
Decreto legge Buona scuola, resta il rebus sulle assunzioni dalle graduatorie a esaurimento. La formazione in servizio tarata sulle priorità dell'istituto
Basta con il far west della formazione in servizio. Nel decreto legge sulla Buona scuola troverà spazio anche una regolamentazione dei corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Con un ruolo chiave assegnato al dirigente scolastico che, nella sua veste di responsabile delle azioni di miglioramento della didattica e dell'organizzazione, dovrà verificare la coerenza tra le attività proposte dai docenti e le esigenze dell'istituto.
La Buona scuola dovrebbe intervenire sulla scelta dei corsi e sulla loro finalizzazione. Un tassello di un pacchetto normativo assai ampio, composto di un decreto legge e di un disegno di legge, che potrebbe debuttare al consiglio dei ministri del 27 febbraio, la prima data utile dopo la festa programmata per il 22 di febbraio, in occasione del primo anno del governo Renzi. E quando la partita del Quirinale, con tutte le ripercussioni che l'elezione del nuovo capo dello stato comporta per la tenuta del Pd e della maggioranza, sarà ormai alle spalle.
Il pacchetto scuola, stando alle anticipazioni di stampa del sottosegretario all'istruzione, Davide Faraone, sarà articolato su misure per gli studenti e misure per il personale. Con un'incursione sulle discipline obbligatorie e facoltative di insegnamento, e la necessità di una verifica delle Indicazioni nazionali ,cui rimanda la responsabile scuola del partito democratico, la senatrice Francesca Puglisi. Al momento, in assenza di un'indicazione politica chiara, risulta ancora irrisolto il nodo del mega piano assunzionale previsto dall'impianto originario della Buonascuola. Non sono noti i risultati del monitoraggio sulla consistenza per classi di concorso delle graduatorie ad esaurimento, che potrebbero contare meno dei 148 mila insegnanti ad oggi indicati come la platea finale dei precari da assumere. Il timore che serpeggia è che la composizione alle graduatorie non consenta di rispondere in modo soddisfacente al fabbisogno delle scuole, con docenti precari di classi di concorso per le quali ci sono esuberi, a fronte di altre classi che resterebbero scoperte. E un piano di riqualificazione professionale potrebbe non bastare per tutti.
Ma c'è chi fa notare come l'annuncio che tutti i docenti delle Gae saranno assunti è ormai stato acquisito e che tornare indietro sarebbe assai difficile. Intanto, un altro aggiustamento sembra invece fatto, ed è quello dei docenti precari non iscritti in graduatoria ma che vantano i requisiti deducibili dalla sentenza della Corte di giustizia europea. Per loro dovrebbe esserci spazio nel piano assunzionale.