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Acciarini-Proprio nei giorni del pesantissimo attacco alla Costituzione e alle istituzioni repubblicane operato dal governo della Destra, viene meno anche l'obbligo scolastico

24 marzo 2005 - Acciarini (DS) Proprio nei giorni del pesantissimo attacco alla Costituzione e alle istituzioni repubblicane operato dal governo della Destra, viene meno anche l'obbligo scolastico ...

25/03/2005
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24 marzo 2005 - Acciarini (DS)
Proprio nei giorni del pesantissimo attacco alla Costituzione e alle istituzioni repubblicane operato dal governo della Destra, viene meno anche l'obbligo scolastico

E' questo il commento di Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione del Senato, sull'approvazione dal parte del Consiglio dei ministri dei decreti sul diritto-dovere e sull'alternanza scuola lavoro.

"Deve essere chiaro a tutti - spiega Acciarini - che con l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri e la conseguente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di questi due decreti legislativi in Italia scompare l'obbligo scolastico e viene sostituito dal fumoso diritto-dovere all'istruzione e alla formazione professionale, che non significa andare a scuola fino a 18 anni. Si tratta di una grave violazione della Costituzione vigente, la quale prevede appunto l'obbligo scolastico di almeno 8 anni, che ben si adatta al clima di questi giorni di attacco alla nostra Carta fondamentale. Fa sorridere che proprio oggi Moratti parli di innalzamento dell'età dell'istruzione dai 9 ai 12 anni, dal momento che non ha mai riconosciuto l'innalzamento dell'obbligo che è stato un valore fondante dei governi di centrosinistra.

Inoltre le cifre di cui Moratti parla oggi sono esigue - sottolinea Acciarini - E' chiaro che il ministro si sta accontentando delle briciole rispetto ai fondi richiesti al governi, cercando di rimediare con continui annunci alla mancanza di risorse.

Quello che importa è che l'obbligo scolastico non c'è più, e che tra l'altro non si capisce come si pongano le nuove norme in rapporto con le norme di diritto penale. L'altra questione non chiara è che fine farà la scuola superiore, del cui destino non c'è traccia in questi decreti".


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