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ACCIARINI E SOLIANI, GRAVISSIMA ABROGAZIONE OBBLIGO

ACCIARINI E SOLIANI, GRAVISSIMA ABROGAZIONE OBBLIGO Maria Chiara Acciarini e Albertina Soliani, rispettivamente capigruppo Ds e Margherita nella commissione IStruzione del Senato definiscono ''gravis...

17/05/2004
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ACCIARINI E SOLIANI, GRAVISSIMA ABROGAZIONE OBBLIGO
Maria Chiara Acciarini e Albertina Soliani, rispettivamente capigruppo Ds e Margherita nella commissione IStruzione del Senato definiscono ''gravissima l'abrogazione dell'obbligo scolastico da parte della Moratti''.
''Il ministro propone - affermano riferendosi ai contenuti del decreto attuativo sul diritto-dovere all'istruzione e formazione professionale - un cambiamento al buio, senza chiarire come saranno esattamente il sistema dei licei e il sistema dell'istruzione e formazione professionale. Un cambiamento al buio che presuppone un fatto gravissimo: l'abrogazione del principio costituzionale dell'obbligo di istruzione. In questo - secondo le due senatrici - la Moratti dimostra anche uno scollamento dalla realta', visto che gli italiani chiedono piu' istruzione e non meno scuola per i loro figli, e vogliono l'innalzamento dell'obbligo almeno fino ai 15-16 anni e molti anche fino a 18 anni''. In questo buio profondo, secondo le due parlamentari, solo una cosa e' chiara, ''e cioe' la volonta' del ministro di dividere in modo netto, a 13 anni, i ragazzi che faranno l'universita' da quelli destinati all'avviamento professionale. Sulla possibilita' di passare da una scuola regionale per meccanici al liceo classico non e' dato scherzare. Chi afferma che sono passaggi possibili fa demagogia
allo stato puro. Oltretutto - aggiungono Acciarini e Soliani - sappiamo che la legge Moratti non e' attualmente finanziata (per il 2004 in finanziaria c'e' l'1,1% dello stanziamento complessivo ritenuto necessario). Chi paghera' quindi ai ragazzi le lezioni integrative di latino, greco, italiano, matematica? Il ministro professa poi un atto di fede che vorremmo ci
spiegasse, e cioe' che la precoce divisione dei ragazzi garantisca dall'abbandono. A parte che la dispersione in questi anni e' diminuita, perche' - concludono le due parlamentari - non puo' essere combattuta con l'elevamento dell'obbligo almeno fino a 16 anni, come nel resto dell'Europa civilizzata?''


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