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Abolire le supplenze, le graduatorie o il precariato ?

di Pippo Frisone

28/08/2014
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ScuolaOggi

Il Ministro per l’Istruzione Giannini, partecipando a Rimini al meeting di CL, aveva anticipato parte degli interventi contenuti nel cosiddetto Piano Scuola, da approvare nel Consiglio dei Ministri del 29 agosto. Tra le “visioni” del Ministro, l’abolizione del precariato, delle supplenze e delle graduatorie d’istituto. Le supplenze fanno male a chi le fa e a chi le riceve, dice il Ministro, lisciando il pelo alle scuole private e accennando ad altre “visioni” su meritocrazia, carriera e sponsor privati.

Ma è sull’abolizione delle supplenze che il Ministro ha sollevato le più grosse perplessità degli addetti ai lavori e dei sindacati. Bisogna garantire la continuità didattica, basta col carosello degli insegnanti, dice il Ministro.

Giusto, vero, parole sacosante ! Ma come fare ?

Non basta dire aboliamo il precariato o aboliamo le graduatorie d’istituto per abolire le supplenze.

Quale precariato? Sono 147.000 i precari inclusi nelle graduatorie ad esaurimento mentre si stimano oltre 400mila quelli inclusi nelle graduatorie d’istituto.

E’ fuori discussione che nelle scuole non esistono 500mila posti vacanti per assorbire tutto il precariato annuale e temporaneo  oggi esistente nella scuola, senza contare il personale ATA.

L’attuale impostazione degli organici non consentirebbe attualmente di stabilizzare nemmeno i 100mila precari di cui parla il Governo perché i posti rimasti vacanti sono 30- 40mila .

Rimarrebbe come unica possibilità la copertura del turn-over , vale a dire circa 15-20mila posti che si liberano annualmente dai pensionamenti. Quindi il botto di Renzi e Giannini sulle 100mila assunzioni andrebbe spalmato in un piano di durata sicuramente pluriennale .

Per assorbire invece tutti i precari, compresi quelli delle graduatorie d’istituto , non basterebbe un ventennio .

Il sistema scolastico venuto fuori dai tagli della riforma Gelmini non lo consentirebbe e per tale motivo andrebbe modificato . Diversi gli interventi da fare :

a) Tempo scuola-

-Generalizzazione del tempo pieno, ove richiesto, nella primaria garantendo due maestre curricolari per ogni classe

-Generalizzazione della scuola dell’Infanzia con due maestre

b)Riordino dei programmi

Potenziamento delle attività laboratoriali nei tecnici e professionali, della Storia dell’arte e della Musica nei licei. Sblocco all’apertura di nuove classi nelle medie ad orientamento musicale, nei licei musicali e nei licei sportivi

a)      Organici

Superamento del blocco degli organici ex art.64 L.133/08.

Passare dall’attuale dualismo, organico di diritto e organico di fatto, ad un unico organico funzionale d’istituto, affiancato da un organico funzionale di rete.

In tal modo si possono stabilizzare a tempo indeterminato sul primo organico funzionale i 100mila precari di cui parla il Governo mentre sull’organico di rete si possono stabilizzare una parte dei precari attualmente inclusi nelle graduatorie d’istituto, trasformando in posti aggiuntivi da destinare ai bisogni delle scuole in rete ( supplenze brevi, progetti d’integrazione, contro la dispersione ecc…) l’attuale spesa per supplenze brevi ( 600milioni ).

Quanto all’intenzione del Ministro di abolire le supplenze più che di una “visione” pare si sia trattato di “un colpo di sole” . La scuola è uno dei pochi settori della P.A. in cui in caso di assenza più o meno breve del docente in una classe, bisogna sostituirlo obbligatoriamente con altri docenti. Facendo ricorso per l’appunto alle supplenze. Siccome non si possono mandare i collaboratori scolastici a fare le supplenze né si potrebbero smembrare le classi per distribuire gli allievi in altre classi, le supplenze ci saranno sempre perché almeno la vigilanza va garantita con altro personale docente. Altro ragionamento è stabilire con quali docenti viene garantita la supplenza.                     

A farla potrebbero  essere destinati docenti dell’organico d’istituto oppure docenti dell’organico funzionale di rete. Potrebbero essere tutti docenti stabilizzati oppure continuare con altre forme di precariato più o meno mascherato ( contratti triennali).

Tutto dipenderà da quante risorse il Governo sarà in grado di mettere in campo sulla scuola.

Si parla di tre miliardi, compreso il miliardo già stanziato per l’edilizia scolastica.

Staremo a vedere cosa succederà il 29 agosto. L’incognita più sospetta riguarda il rinnovo contrattuale. Se nei tre miliardi dovranno trovare copertura gli organici funzionali e di rete con le 100mila nuove assunzioni, il merito, la carriera e gli aumenti contrattuali del personale della scuola,credo che il grande botto promesso dal Governo, si tramuterà ben presto in un solenne flop.

Ben poco per convincere l’Europa.


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