A scuola ma in sicurezza
A pochi giorni dal suono della campanella, Cgil e Flc chiedono al governo interventi concreti per scongiurare il contagio tra alunni, docenti e personale scolastico. “Basta pareri è ora di agire, subito un tavolo di confronto”
Non ci sarà alcuno slittamento e le date di ripartenza delle scuole restano quelle previste dal calendario, tra il 7 e il 10 gennaio. Le Regioni sono al lavoro per una nuova proposta da avanzare al governo in merito alle quarantene nelle scuole elementari e in prima media: l'intenzione è quella di eliminare la distinzione tra vaccinati e non, nel caso di più contagi in una classe.
E dopo l'obbligo vaccinale per il personale scolastico (scattato il 15 dicembre scorso) la prossima misura certa con la ripartenza della scuola nel 2022 sarà l'utilizzo delle Ffp2 da parte degli insegnanti nella scuola dell'infanzia, così come in quelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. Ma queste nuove restrizioni, con la campagna vaccinale 5-11 cominciata solo due settimane fa e ancora a rilento (senza alcuna dose ancora l'88,4%, secondo l'ultimo report), potrebbero non bastare.
I sindacati sono preoccupati per la recrudescenza del virus nella sua nuova variante che, in questa fase sta colpendo un numero elevato di alunni. Per questo, scrivono in una nota Cgil e Flc, sono necessarie “misure adeguate e tempestive” ed serve “chiarezza di indicazioni alle scuole che si trovano a fronteggiare questa grave situazione, peraltro il cui rischio era prevedibile e già da noi paventato durante i mesi estivi”. A fonte di ciò, sulla scuola il governo e il ministero dell’Istruzione “non hanno messo in campo alcuna strategia adeguata a contrastare in maniera significativa l’espandersi incontrollato del contagio nelle scuole”.
La gestione nelle scuole dell’emergenza sanitaria
Per Cgil e Flc “l’eliminazione dell’obbligo del distanziamento interpersonale di almeno un metro, il reiterato rifiuto di stanziare le risorse necessarie per realizzare lo sdoppiamento delle classi e per ridurre il rapporto alunni/classe, sono scelte esemplari che, da un lato, smentiscono le ormai consuete dichiarazioni del ministro dell’istruzione sulla centralità della scuola per le politiche di sviluppo del sistema Paese, e, dall’altro, evidenziano che risparmiare gli investimenti sulla scuola è considerato più importante della salute e sicurezza di chi vi opera quotidianamente”.
Inascoltate per mesi le proposte del sindacato sul ripristino di presidi sanitari nelle scuole, su investimenti per potenziare e ampliare il trasporto scolastico dedicato, non hanno mai avuto ascolto. “Il tracciamento è stato solo scritto nelle norme ma di fatto mai realizzato, mentre i dati attendibili sui contagi nelle scuole non sono pervenuti”, denunciano i sindacati che chiedono l’attivazione immediata di un tavolo di confronto sulla sicurezza in materia di tutela della salute contro il Covid 19 nella scuola.
“Non è più il tempo di pareri - sottolineano Cgil e Flc - come quelli finalizzati alla gestione dell’obbligo vaccinale di cui al Decreto legge 172/2021 che hanno lasciato nell’incertezza i dirigenti scolastici responsabili del rispetto dell’obbligo da parte del personale”.
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