A scuola d’estate, l’altra didattica fuori dai banchi
Ora che le vaccinazioni fanno intravvedere un prossimo settembre scolastico di nuovo normale, i dirigenti scolastici di 5.888 scuole del Paese (su oltre 8.000) hanno abbracciato l'idea del Piano estate
Corrado Zunino
ROMA - La scorsa estate i presidi tornavano nelle loro scuole ogni settimana, lo hanno fatto a giugno, a luglio, anche ad agosto, per misurare con le fettucce gli spazi possibili, mettere in colonna ordini ministeriali che ogni settimana, mutavano, far entrare banchi e poi banchini in classi già stipate.
. Sarà un ritorno alla vita scolare e sociale attraverso il quale rieducare bambini e adolescenti vittime dell'effetto prigione della stagione fredda - la chiusura in cameretta, a seguire una Dad alienante - alla vita comune, alla didattica all'aperto, a nuovi stimoli educativi.
Per ora il Piano estate è un successo. Sì, ci sono larghe defezioni al Sud, sì, molti professori hanno sbuffato, e in alcuni casi detto no, ma i numeri parlano di un accoglimento maggioritario: 5.162 scuole statali, 667 paritarie, 59 Centri di Istruzione per gli adulti hanno fatto richiesta di fondi europei (Pon) per oltre 400 milioni sui 320 disponibili. E' una, una soltanto, delle fonti per affrontare un recupero che, si è già stimato, sarà lungo cinque anni.
Nelle scuole, e nei suoi dintorni, tra giugno e settembre si vedranno sessioni con youtuber. Scrittura creativa, molto inglese. E ci sarà anche chi - il Liceo scientifico Da Vinci di Reggio Calabria - rinuncerà alla propria palestra della creatività per mettere i fondi sul recupero psicologico di ragazzi provati e disorientati. Spiega la dirigente scolastica Giuseppina Princi: "Contiamo di partire dall'ultima settimana di agosto. Nella nostra regione ci sono stati solo 35 giorni di lezioni in presenza. Abbiamo registrato casi di sofferenza forte, turbe psicologiche, lo sportello psicologico estivo lo hanno chiesto ragazzi e famiglie".
La sovrapposizione delle tipologie di finanziamento non renderà facile la rendicontazione economica e il controllo dei risultati, ma il Piano estate fin qui ha trovato un'accoglienza superiore a quella attesa. Dice il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi: "C'è voglia di ripartire e di farlo mettendo al centro le ragazze e i ragazzi. I fondi europei che abbiamo messo a disposizione, in particolare per le aree più fragili del Paese, possono essere utilizzati nei prossimi mesi per recuperare la socialità persa, potenziare competenze, iniziare a costruire un ponte verso il prossimo anno".
A Padova cucito, apicoltura e un canale YouTube nelle aule all'aperto
Dopo un Collegio docenti e un Consiglio di istituto realizzati per tempo, fine gennaio e inizio febbraio, l'Istituto scolastico Gianni Rodari di Vo, il centro in provincia di Padova cluster della pandemia di marzo 2020 ma dallo scorso gennaio senza più positivi, lunedì scorso ha iniziato la sua estate d'apprendimento e socialità giugno-agosto, dalle 8,15 alle 12,30. Niente mensa. "Con la scuola dentro la città e la città dentro la scuola". Hip hop, un corso di apicoltura, l'educazione stradale in pista con i quad, i quattro ruote fuoristrada. Le attività scientifiche andranno nell'aula all'aperto di Vo, appena inaugurata. I corsi di cucito si svilupperanno su macchinari concessi gratuitamente da aziende locali. Il progetto si allargherà sulle tre città di Vo, Lozzo Atestino e Cinto Euganeo, dove si allargano, d'altronde, i tre plessi: infanzia, elementari e medie. Si rivolge a ottomila cittadini, oltreché agli studenti, e prevede un polo di laboratori musicali e teatri, di danza e di sport. Corsi di educazione alla salute, atelier per l'espressione delle emozioni. E competenze Stem, quelle scientifiche, su cui siamo tutti in ritardo. Un canale YouTube sarà gestito dai bambini della scuola. Sono arrivate 280 domande sulle 480 possibili, le scuole hanno accontentato qualcuno in meno. Da lunedì a venerdì a giugno, uno o due volte la settimana luglio e agosto.
Venezia, studenti in cucina per servire la cena anche ai turisti
All'Alberghiero di Venezia, Istituto enogastronomico Barbarigo, 150 studenti serviranno pranzo e cena - e cocktail al bar - a foresti e turisti. Questo sarà il loro Piano estate. Con 138 mila euro a disposizione della scuola, e un ascolto degli studenti preventivo, è partito il laboratorio cucina, o ristorante didattico, all'interno dello splendido convento di San Giovanni in Laterano, centro storico di Venezia. Nella prima settimana si sistemeranno gli spazi: subito servizio all'esterno e poi anche nelle sale al chiuso. Si stanno decidendo menù e prezzi, "e di certo non faremo concorrenza ai tanti locali in laguna", racconta la dirigente scolastica Rachelle Scandella. "Siamo partiti dai bisogni dell'utenza, abbiamo ricevuto diverse proposte e alla fine abbiamo pensato a queste attività laboratoriali di indirizzo. Non ci aspettavamo una riposta così ampia". Centocinquanta studenti (su 700) cucineranno e serviranno (e puliranno e laveranno) in estate. Per recuperare quello che non si è riusciti a fare in queste due stagioni di pandemia, a partire dall'Alternanza scuola lavoro. All'invito hanno risposto anche i docenti: tutti gli insegnanti del Piano estate saranno interni. A turnazione. Sei ore di attività, dalle 9 alle 15. E studenti inquadrati in brigate di cucina.
A Roma i ragazzi hanno detto no, ma organizzano concerti e cinema
Al Liceo scientifico Righi, uno dei più impegnativi di Roma, sempre in alto nelle classifiche che valutano il successivo successo universitario degli studenti, non ci sarà scuola d'estate. I docenti sono esausti, e si sono rifiutati in blocco, così come i ragazzi. La dirigente scolastica Monica Galloni racconta: "Gli alunni mi hanno detto: 'Siamo stati a casa tutto l'anno e in estate dobbiamo venire a scuola?'". La preside ha realizzato un sondaggio e solo il 9,4 per cento dei ragazzi ha detto di essere disposto a raggiungere il Righi a giugno e a settembre. Luglio e agosto, non pervenuti: nessuna disponibilità. Il collegio docenti ha deciso, quindi, di affidare all'associazione culturale degli stessi studenti l'organizzazione di un'estate culturale libera. "Faremo concerti e cinema, ma il tardo pomeriggio e la sera", ancora la dirigente. "Io non sono convinta di questa ipotesi di recupero all'ultimo momento, con gli esami di Stato da preparare, due stagioni alle spalle sfinenti. Certo, mi è mancato il Maggio a Siracusa con le seconde classi, il viaggio per partecipare agli spettacoli delle tragedie greche, ma non si possono recuperare questi impegni a fine estate. E poi per poter coinvolgere gli insegnanti servirebbe un altro tipo di contratto. La scuola non è qui per fare baby sitting ai ragazzi d'estate".
Bari, recuperare giocando. Divertimento e lezioni s'incontrano nei cortili
Il Comune di Bari ha lanciato un avviso e cinque scuole lo hanno fatto proprio: tutte insieme, a chiusura dell'anno scolastico, elaboreranno proposte open air e svilupperanno progetti con una caratteristica comune: saranno all'aperto, nella calda estate pugliese. L'Open air education, sviluppata in questo caso con 122 mila euro, sarà un progetto sperimentale da realizzare con le organizzazioni del Terzo settore, in particolare Save the children. Dopo aver provato nelle scorse stagioni la condivisione di giardini comuni, le prime quattro scuole hanno redatto un manifesto che adesso si sposa con l'intuizione ministeriale di recuperare giocando. Sono più di cinquemila gli studenti, di diversi cicli, coinvolti: "L'obiettivo è quello di restituire il diritto al gioco in spazi esterni e far scoprire nuovi modi di imparare". Anche in Puglia il progetto chiama a raccolta i genitori degli studenti. L'assessora comunale all'Istruzione, Paola Romano: "Partiamo con le scuole che hanno aderito all'avviso, ma puntiamo ad allagare l'Open air education, la didattica nei cortili". Tra le iniziative, un Giardino delle arti nel plesso Marconi (in collaborazione con Retake), cinema all'aperto al Don Bosco, un orto didattico al Duca d'Aosta e teatro al Japigia-Verga.