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A rischio tutte le attività aggiuntive

Il sistema di assegnazione dei fondi non regge più. Il caso del Mof

25/03/2014
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Giorgio Candeloro

Entro il mese di aprile saranno assegnati alle scuole di ogni ordine e grado circa 150 milioni di euro per il pagamento delle supplenze brevi e per la quota residua del Mof, il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, che comprende tra l'altro la quota del fondo di istituto destinata al pagamento delle funzioni strumentali, degli incarichi speciali del personale Ata e per il finanziamento dell'alternanza scuola lavoro. Si tratta di quella quota di finanziamento che era stata bloccata a dicembre 2013 e ritirata dai Pos (punti ordinanti di spesa), cioè gli uffici del ministero dell'economia responsabili del pagamento delle competenze accessorie richieste dalle amministrazioni pubbliche. Ci sarà invece ancora da attendere per il finanziamento dei corsi di recupero di fine anno per le scuole superiori.

Lo sblocco di questi soldi rappresenta un'importante boccata di ossigeno per le scuole, nelle quali dirigenti e rappresentanze sindacali sono impegnate in questi giorni nella chiusura di difficili contrattazioni decentrate, che hanno dovuto fare i conti con un taglio dei finanziamenti dal centro stimabile grossomodo attorno al 40%.

La riassegnazione di questi soldi, tuttavia, non sarà immediata. Occorrerà infatti attendere l'autorizzazione del Mef alla richiesta di reintegro del fondo avviata dal Miur, che non si prevede possa arrivare prima di un mese. Tuttavia il Ministero ha fatto sapere ai sindacati che le scuole potranno utilizzare fin da subito le economie del Mof, servendosene in sede di contrattazione integrativa, senza attendere ulteriori comunicazioni. Si tratta di una precisazione importante perché nei mesi scorsi si erano rincorse voci insistenti che invitavano le scuole a non servirsi di queste somme in contrattazione perché si prevedeva che non sarebbero state restituite e che i revisori dei conti avrebbero bocciato i contratti di istituto che le avessero utilizzate. Non sono queste, comunque, le uniche somme che le scuole potrebbero vedersi riassegnare a breve. Circa un mese fa, infatti il Miur si era impegnato con i sindacati a predisporre un decreto di restituzione complessiva di tutte le giacenze inutilizzate entro l'esercizio finanziario 2013. Il decreto dovrebbe essere in arrivo per la fine di marzo, ma anche in questo caso si attende il via libera del Mef. L'assegnazione a singhiozzo dei fondi sta comunque rendendo molto elaborata e complessa la chiusura dei contratti di istituto, con il conseguente rallentamento in molte scuole delle attività aggiuntive. I tempi di autorizzazione all'assegnazione dei fondi alle scuole da parte del Mef si stanno rivelando ormai sostanzialmente incompatibili con i tempi di vita della scuola, anche perchè inducono nei dirigenti dei servizi amministrativi e nei presidi un comprensibile riflesso di prudenza nella spesa, in attesa che i soldi, pochi o molti, arrivino concretamente in cassa.

Mentre cresce il malcontento di docenti e Ata e in molte scuole si parla apertamente, per il prossimo anno, di non far partire alcun progetto fino all'assegnazione di tutto il fondo. Sarebbe la paralisi, con le scuole in grado di erogare soltanto il servizio retribuito con lo stipendio base dei dipendenti


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