A Firenze sfila la scuola della Costituzione
Sinopoli, FLC CGIL: c'è una crescente insofferenza per un'evidente deriva della nostra società. che può essere l'inizio di un grande movimento di popolo
Stefano Iucci
Una grande manifestazione di popolo. Contro il fascismo e per la scuola della democrazia. Oggi (4 marzo) è per questo che si manifesta a Firenze. “La cosa più interessante – ci dice Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil – è che l’invito a manifestare è arrivato dal basso da un appello unitario dei delegati. Ci hanno chiesto di dare una risposta forte sia al pestaggio del liceo Michelangiolo sia alle parole inaccettabili del ministro. Un appello che i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno ovviamente subito raccolto”.
La scuola è libera e antifascista
Squadrismo, dunque, ma anche inadeguatezza della risposta istituzionale a livello di governo, perché “è del tutto chiaro – ragiona Sinopoli – che correttezza avrebbe voluto che il ministro Valditara avesse mostrato apprezzamento per la posizione nitida assunta dalla dirigente del liceo Leonardo Da Vinci nella lettera ai suoi studenti e alle sue studentesse. E invece è arrivata una censura”. Perché quella lettera dice quello che avrebbe dovuto dire il ministro: e cioè che “la scuola è antifascista ed è una comunità democratica che vive nella Costituzione”.
È evidente, continua il sindacalista, ed è un buon segnale, “che c’è un sentimento comune, una crescente insofferenza per una evidente deriva della nostra società. E non mi riferisco solo a Firenze, ma anche ai tragici fatti calabresi: spero che oggi in piazza ci sia anche uno striscione in cui si dice che l’umanità non è un carico residuo”.
Impossibile separare queste riflessioni da un tema più generale, e cioè dalla missione che si assegna alla scuola, la sua funzione. Il leader della Flc Cgil non ha dubbi: “La scuola deve educare alla cittadinanza ed è un luogo politico. La classe è un luogo politico e prima delle discipline deve fornire ai giovani i saperi indispensabili per essere cittadini. A partire dall’antifascismo e dal rifiuto di qualsiasi forma di violenza. Tutto ciò significa che è anche un luogo in cui si costruisce la pace, come abbiamo detto nel nostro ultimo congresso”. La scuola, in estrema sintesi, “deve educare alla soluzione pacifica dei conflitti”.
E dopo la manifestazione? “Spero che sia l'inizio di un grande movimento popolare dal basso che riporti il mondo sui giusti binari”, chiosa Sinopoli. E qui entra anche il grande, angoscioso, tema dell’ultimo anno, quello della guerra e quello di durata più lunga della crisi migratoria. “Penso al manifesto Russel-Einstein del 1955 – conclude il segretario della Flc Cgil – che ci dice: ‘Remember humanity and forget the rest’. E umanità vuol dire che tutti, e ribadisco tutti, vanno accolti. Questa deve essere la cifra della nostra umanità”.