20 mesi fa Bersani si oppose alle 24 ore per gli insegnanti
Per fare un semplice esercizio di memoria si vogliono riportare alcuni stralci di articoli dell'ottobre 2012, quando Pier Luigi Bersani tuonò contro il tentativo di aumentare il numero di ore lavorative settimanali per gli insegnanti ( da 18 a 24 ore a settimana ). Il primo articolo è stato pubblicato proprio nel sito del Partito democratico.
Aldo Domenico Ficara
Ecco il titolo " Bersani: "Sulla scuola norme inaccettabili"" dove si dice: "Se escono così queste norme sulla scuola per noi non sono accettabili, ma da qui alla fiducia c'è di mezzo il Parlamento e noi intendiamo lavorare su questo" e ancora "Sono misure prese di punto in bianco, dentro nessun contesto e che oltre ad aggravare senza corrispettivo un impegno di lavoro in un sistema frantumato di prestazioni, chiudono la strada a molti precari". In un articolo dell'Unità del 24 ottobre 2012 si legge " Dopo aver condiviso la relazione della presidente Ghizzoni alla legge di Stabilità, stiamo predisponendo un emendamento per abrogare la norma che prevede l'aumento dell'orario, da 18 a 24 ore, delle lezioni frontali per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado». Lo annunciano le deputate della Commissione Cultura della Camera Maria Coscia (Pd), Elena Centemero (Pdl) e Luisa Santolini (Udc) che aggiungono: «in accordo con il governo e i colleghi della Commissione Bilancio stiamo cercando le necessarie coperture finanziarie ". Infine sul sito web PisaToday il 23 ottobre 2012 veniva pubblicato un articolo dal titolo "Scuola, Pd a fianco dei docenti: "Contrari alle 24 ore" che inizia nel seguente modo: " Giornate calde nel mondo della scuola dopo la proposta del governo Monti di aumentare l'orario di cattedra degli insegnanti da 18 a 24 ore. Contro i tagli all'istruzione si è schierato, compatto, tutto il fronte della sinistra, a cominciare dal segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che ha fatto sapere di non essere disposto a votare la legge di stabilità se non ci dovessero essere dei correttivi ".