uttoscuola-Il futuro della scuola/2. In Lombardia allarme rosso per l'area scientifica
In futuro della scuola/2. In Lombardia allarme rosso per l'area scientifica Il 2015 è stato l'anno di riferimento non solo per il convegno di Genova di Tuttoscuola (2015: fine della scuola?, tem...
In futuro della scuola/2. In Lombardia allarme rosso per l'area scientifica
Il 2015 è stato l'anno di riferimento non solo per il convegno di Genova di Tuttoscuola (2015: fine della scuola?, tema al quale è dedicato un inserto speciale nel numero di Tuttoscuola in edicola), ma anche per altre iniziative di analisi previsionale, come quella sviluppata dalla Direzione generale del MIUR della Lombardia, intitolata "Promuovere le vocazioni scientifiche tra gli studenti lombardi".
In Lombardia solo 45 docenti dell'area matematico-scientifica su 100 in servizio nel 2003-2004 nella scuola secondaria di primo grado lo saranno anche nell'anno scolastico 2015-2016. Un po' meglio andrà per la scuola secondaria di secondo grado, che sono mediamente più giovani (67 su 100), ma nel complesso, visto l'andamento decrescente delle iscrizioni universitarie nel settore scientifico, il rischio è che tra 11 anni si verifichi una carenza di laureati e di docenti dell'area matematico-scientifica.
Secondo un recentissimo studio realizzato dalla Fondazione IARD in collaborazione con il MIUR della Lombardia, in corso di pubblicazione, la stima del fabbisogno scoperto al 2015 è di 8.500-10.500 insegnanti nella scuola primaria (evidentemente l'ipotesi di lavoro è che restino i maestri specializzati nell'area scientifica), di 11.500-13.500 nella secondaria di primo grado e di 13.000-15.000 nella secondaria di secondo grado.
A fronte di questo fabbisogno si è registrato negli ultimi 10 anni un notevole calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in matematica, fisica, scienze e chimica (tra il 30 e il 40% a livello nazionale): un fenomeno '#8211; già approfondito nel numero di maggio di Tuttoscuola - che si verifica anche in altri Paesi europei, ma che nel nostro ha raggiunto punte preoccupanti, segnalati dallo stesso ministro Moratti. In Lombardia stanno correndo ai ripari con una fitta serie di iniziative che si concentrano soprattutto sull'orientamento degli studenti secondari verso gli studi di carattere scientifico (www.lombardia.istruzione.it/).