Università: Torino; candidature cda, protesta sindacati
Assenti candidati ricercatori e chi ha esperienza sindacale.
Il 5 e 6 luglio circa 4 mila dipendenti dell’Università di Torino saranno chiamati al voto in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione il prossimo autunno. Ma tra i 15 candidati, indicati da un apposito Comitato di selezione, "nessuno è ricercatore e nessuno viene da esperienze sindacali". A essere contestata, in particolare, è la scelta dei 5 componenti interni. A protestare la FLC CGIL e le Rsu che parlano di "esclusioni mirate ad avere un cda compiacente alle politiche del governo universitario".
I segretari di FLC CGIL Piemonte Igor Piotto e FLC CGIL Torino Luisa Limone assieme alle rappresentanze delle Rsu Valentino Quarta ed Enrico Gastaldi, oggi in conferenza stampa, hanno annunciato un presidio nel cortile del Rettorato il 4 luglio e, nel frattempo, di valutare la possibilità legale di chiedere un rinvio delle elezioni. Tra i motivi della protesta c’è, infatti, anche il ritardo con cui - secondo i sindacalisti - è stata comunicata la rosa dei 15 candidati. Il Comitato di selezione è composto da 3 componenti eletti dai ricercatori, altrettanti eletti dai professori associati, dai professori ordinari e dal personale tecnico-amministrativo, per un totale di 12. Tocca a questo comitato individuare la rosa di 15 candidati (10 esterni e 5 interni) tra coloro che hanno presentato domanda. Il CdA è costituito da 11 componenti: rettore, due rappresentanti degli studenti, 3 componenti non appartenenti ai ruoli dell’Ateneo e 5 del personale di ruolo dell’università. Da Statuto, i 3 componenti esterni e i 5 interni "sono designati sulla base della partecipazione a bandi di selezione" e i bandi sono destinati a italiani o stranieri con competenze in campo gestionale ed esperienza professionale con attenzione alla qualificazione scientifica".