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Unità-Università, non si ferma la protesta dei dipendenti

sindacati del personale tecnico-amministrativo hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione in attesa dell’approvazione del bilancio consuntivo dell’ateneo

24/03/2006
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l'Unità

I sindacati del personale tecnico-amministrativo hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione in attesa dell’approvazione del bilancio consuntivo dell’ateneo

I sindacati del personale tecnico-amministrativo dell'Università restano in campana. Lo stato di agitazione proclamato martedì - hanno assicurato ieri, in conferenza stampa congiunta, i rappresentanti di categoria e le Rsu - è destinato a protrarsi almeno per un mese. La scelta se tornare ad abbassare i toni, o alzarli ulteriormente, dipenderà molto dall'esito dell'approvazione del bilancio consuntivo dell'Università, in programma entro il 30 aprile. Proprio ieri mattina infatti - così è stato riferito da Cgil, Cisl, Uil, Cisapuni, Rdb, Snals e Rsu - le organizzazioni sindacali hanno ricevuto una lettera firmata dal rettore Domenico Romeo, in cui viene prospettata la possibilità di trovare, in sede di chiusura di bilancio, le risorse necessarie a «coprire» l'integrazione economica di secondo livello del contratto 2005, per la quale, ad oggi, mancano all'appello circa 230mila euro sui 400mila totali. In caso positivo, quindi, ad oltre 400 dipendenti dell'ateneo con i requisiti di anzianità verrebbe riconosciuto uno scatto di circa 900 euro lordi annui, in concreto circa 50 euro netti al mese.
«Quella del rettore - hanno precisato i sindacalisti, in testa Matteo Slataper, Rsu della Cgil - è una risposta interlocutoria. Non pensi, il rettore, che con quest'eventuale soluzione possano chiudersi tutti gli altri problemi».
Lo stato di agitazione, in effetti, è legato pure all'iter di riforma dello statuto dell'Università: i sindacati, in questo caso, accusano Romeo di «mancanza di sensibilità e autoritarismo, per non aver coinvolto alcuna categoria nella stesura della bozza, su cui, a inizio aprile, sarà chiamata a esprimersi una commissione composta da cinque rappresentanti del Senato accademico e da un membro del Cda, nominati dal rettore».
Alle vertenze sugli aumenti e sullo statuto si aggiunge, infine, quella riguardante il personale tecnico-amministrativo precario, oltre un centinaio di lavoratori atipici o con contratto a tempo determinato. I sindacati, a questo proposito, hanno precisato che «nell'ultimo anno, a fronte di 66 cessazioni di lavoro, le assunzioni in pianta stabile sono state appena 42».
pi.ra.


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