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Unità-Sardegna, il tutor imposto d'autorità

Sardegna, il tutor imposto d'autorità Roberto Monteforte ROMA Il tutor, la figura del docente "prevalente" tanto contestata dagli insegnanti, si ha da fare e subito. Questa la linea d...

21/10/2004
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l'Unità

Sardegna, il tutor imposto d'autorità

Roberto Monteforte

ROMA Il tutor, la figura del docente "prevalente" tanto contestata dagli insegnanti, si ha da fare e subito. Questa la linea del direttore scolastico della Sardegna Armando Pietrella che ha inviato indicazioni precise e perentorie ai dirigenti scolastici della regione: devono procedere alla nomina del tutor, anche in mancanza di delibera del Collegio dei Docenti circa i criteri per la loro scelta. Non solo, nella sua nota il "governatore" scolastico della Sardegna aggiunge che "non si devono sospendere le procedure per la nomina del tutor in attesa della definizione degli accordi tra Governo e Organizzazioni Sindacali della scuola". Questo malgrado il tema sia sul tavolo della trattativa nazionale aperta dai sindacati con l'Aran e con il ministero e che il sindacato abbia chiesto al ministro Moratti il ritiro di una nota dei suoi uffici molto minacciosa sull'argomento. Su quella che appare una forzatura sono partite le proteste. La Cisl contesta la decisione di non essere stata informata "su di un problema tanto importante, sul quale c'è un gravissimo malcontento nella categoria sul quale il sindacato sta portando avanti una grossa vertenza e sul quale sta sviluppando con Aran e Ministero un serrato confronto". Il sindacato contesta, in una lettera a Pietrella "che le nomine dei tutor debbano essere fatte comunque, anche a "dispetto" del collegio dei docenti" quando si tratta "di materia contrattuale".
Secondo alcune voci dopo l'incontro del 14 ottobre scorso all'Aran, proprio in questi giorni dovrebbe tenersi un incontro sindacati - governo proprio sulla funzione tutoriale. L'ipotesi che pare accreditarsi è quella di adottare una soluzione valida solamente per questo anno scolastico, in attesa di situazioni più definite anche sul versante contrattuale. Potrebbe verificarsi che il tutor abbia pertanto una soluzione molto sperimentale rimessa alla decisione dei collegi docenti.
Quello che è certo è l'introduzione del tutor non convince nemmeno gli esponenti della maggioranza. Il senatore Francesco Bevilacqua (An) in una lettera invita il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti alla prudenza. Il parlamentare avanza dubbi sulla figura del tutor per la scuola primaria e ne chiede l'entrata in vigore soltanto dal prossimo anno scolastico. Chiede che venga valutata "la possibilità di lasciare in vigore per l'anno scolastico 2004-2005 l'attuale modalità organizzativa e didattica al fine di consentire ai docenti di operare utilizzando maggiori spazi di autonomia". Sono tre i timori espressi da Bevilacqua. Come prima cosa egli teme che "l'istituzione di tale funzione possa finire con minare la collegialità, rischiando di innescare pericolose conseguenze gerarchiche". Il secondo timore riguarda le nuove articolazioni orarie che si verrebbero a creare e che "andrebbero a stravolgere l'attuale Piano dell'offerta formativa (Pof),approvato dal collegio dei docenti e dal consiglio di circolo e reso pubblico, all'atto dell'iscrizione, agli alunni e alle famiglie". Infine, Bevilacqua teme che "quanto stabilito con il decreto legislativo possa in qualche modo invadere la sfera di competenza spettante alla contrattazione nazionale". Sono posizioni molto vicine a quelle espresse dai sindacati confederali e dalle opposizioni.

scuola Moratti


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