Unità/Roma: Tempo pieno, richieste oltre il 95%: ma escono quasi 3mila insegnanti
Effetto Gelmini: a rischio non solo le 40 ore, ma anche le 30 L’assessore regionale Costa: per l’asilo 4mila bimbi in attesa
GIOIA SALVATORIA rischio tempo pieno e prolungato, rientri pomeridiani, pulizie nelle scuole e sostituzioni di docenti malati. Non nasce sotto buoni auspici l’anno scolastico 2009-2010, con i tagli della ministra Maria Stella Gelmini. Va male per tutti: famiglie che non avranno il tempo pieno, docenti, bidelli e segretari in esubero. Alle elementari, con le iscrizioni in prima in aumento come le richieste di tempo pieno e prolungato, i dirigenti dovranno dire tanti no alle famiglie che vorrebbero mandare i figli a scuola per 30 o 40 ore settimanali: il 95% del totale. I ridimensionamenti arrivano mentre aumentano di 1000 unità le iscrizioni in prima elementare e del 6,8% le famiglie del Lazio che vogliono il tempo pieno. Colpa dei tagli di organico della ministra dell’istruzione: a casa, nel Lazio, 4132 persone: 2794 insegnanti e 1138 amministrativi di cui 868 bidelli: «Un supplente arriva per 15 giorni di assenza di un docente, con gli organici ridotti all’indispensabile come faremo a coprire assenze più brevi? Con i tagli al personale amministrativo e ai bidelli, sarà complicato anche pulire le scuole e sorvegliare i piani», dice l’assessore regionale all’istruzione Silvia Costa. «Se la Gelmini non provvede le scuole si appelleranno alle regioni per fronteggiare le richieste dei genitori, le carenze di organico, i problemi di pulizia, trasporto, mense e doposcuola».
Mentre la Gelmini taglia, mette il maestro unico e fa fuori tutte le compresenze, i genitori chiedono di più. Ben il 95% delle famiglie del Lazio ha chiesto, iscrivendo i figli in prima elementare, il tempo pieno o prolungato, 30 o 40 ore. Soprattutto nella Capitale e provincia dove il 67% delle famiglie vuole il tempo pieno (più 5,8% rispetto allo scorso anno). La Gelmini, però, ha fatto gli organici misurando 27 ore settimanali per iscritto. Ma a Roma, per esempio, solo il 3,2% delle famiglie ha chiesto le 27 ore. E comunque non solo le 40 ore settimanali «Anche le 30 ore sono a rischio, con questi organici», dice la Costa.
A complicare il quadro c’è la composizione della popolazione scolastica. Nel Lazio ci sono 20mila bambini disabili e circa il 7 % degli iscritti sono stranieri. Non solo: insegnanti e strutture servono per esaurire le liste d’attesa che non sono un problema solo per gli asili nido ma anche per la scuola materna: «Abbiamo scoperto che la lista d’attesa per l’asilo è di 4mila bambini tra 3 e 6 anni, nel Lazio», dice la Costa. Che prova a metterci una toppa con un investimento di 3 milioni per le scuole materne. Altri investimenti, 20 milioni, per i laboratori delle superiori dove, coi tagli di 1121 docenti, nella secondaria, sono a rischio gli indirizzi. Investimenti anche sull’edilizia scolastica. Ieri è passata una delibera portata dall’assessore Bruno Astorre per il finanziamento con 90 milioni di euro di interventi in 152 scuole del Lazio, 37 milioni vanno alla sola provincia di Roma.