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Unità/Roma: Scuola, tagli ai tecnici e ai corsi serali. La Cgil: «Diminuiranno gli indirizzi di studio e aumenterà il pendolarismo dei ragazzi»

OTTOCENTO i professori in meno rispetto alle richieste degli istituti. A rischio il tempo pieno soprattutto in molte zone della periferia romana

20/08/2008
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l'Unità

A poche settimane dall’inizio delle lezioni si fanno i conti con la riduzione di insegnanti
di Gioia Salvatori

Tagli di docenti e bidelli, tagli ai corsi serali, al tempo pieno e alle classi d’indirizzo dei tecnici. Nessuna buona previsione per l’inizio dell’anno scolastico 2008-2009. Difficile soprattutto per i meno abbienti: studenti lavoratori che di mattina non possono frequentare le lezioni, giovani coppie residenti nella periferia romana, quelli che non si possono permettere la casa in centro e la baby sitter e che rimarranno senza tempo pieno. In 20 giorni, poi, dal prossimo lunedì al 15 settembre, l’ufficio scolastico provinciale dovrà nominare 12mila supplenti (metà docenti, metà personale Ata), un effetto collaterale delle poche immissioni in ruolo che ogni anno si risolve in caos e file negli uffici dell’ex provveditorato agli studi. I tagli sull’organico di diritto corrispondono a meno 800 posti docenti per la città di Roma. Di questi 524 mancano all’appello dei professori delle scuole superiori. Qui la mannaia si è abbattuta soprattutto sui corsi serali e sulle classi d’indirizzo degli istituti tecnici: «Il risultato? Sarà prima di tutto un aumento del pendolarismo studentesco, già oggi, per i tecnici e i professionali, abbastanza accentuato» - spiega Mimmo Rossi della Flc Cgil Roma e Lazio. E i fratelli minori non se la passano meglio, soprattutto nei quartieri di nuova edificazione della cintura romana. Cinquanta prime elementari in tutta la città, infatti, per via dei tagli, rimarranno senza tempo pieno e la richesta per questo servizio è superiore nelle zone periferiche. «Anche le attività extrascolastiche pomeridiane sobiranno tagli in scuole di ogni grado - continua Rossi - E alle elementari in alcuni casi sarà difficile garantire la compresenza». Più difficile, poi, sarà seguire i disabili gravi visto che le classi diventano più numerose e in alcuni casi alle superiori anche il tetto massimo di 28 alunni è stato sfondato. Circostanza denunciata anche dal direttore dell’ufficio scolastico regionale, Raffaele Sanzo. «Il danno - conclude Rossi - è per le famiglie, per i ragazzi e per chi ha pochi soldi in tasca: quelli che non si possono permettere di fare i pendolari, quelli che non possono seguire le lezioni la mattina. E con i tagli che la Gelmini prevede a partire dal prossimo anno scolastico, visto che le scuole negli ultimi due o tre anni hanno già subito molte riduzioni d’organico, la situazione potrebbe diventare insostenibile. Con i tempi sempre stretti delle nomine dei supplenti che in genere finiscono dopo l’inizio dell’anno scolastico, poi, ci rimettono non solo gli alunni che perdono ore di lezione, ma anche i precari che perdono contributi e settimane di salario preziose per chi non lavora costantemente». Se negli anni precedenti il numero di tagli veniva ridimensionato a luglio con gli organici di fatto (quelli che si fanno sul numero reale di studenti, a iscrizioni e scrutini ultimati) stavolta l’aggiustamento è stato in peggio, con un taglio ulteriore di cento insegnanti su Roma: «L’anno scorso quasi 200 persone in più furono assunte - spiega Stefano D’Errico, segretario nazionale di Unicobas scuola - Quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza premonitrice di tempi peggiori che verranno con i tagli della Gelmini (150mila posti tra docenti e personale Ata nei prossimi 3 anni n.d.r.). Tanto più grave, poi, che non si abbia un occhio di riguardo per una città grande e difficile come Roma». Unicobas, denunciando per altro che solo il 5 % dei posti bidelli viene coperto da personale non precario, annuncia per il prossimo 3 ottobre uno sciopero nazionale del settore scuola e una manifestazione in viale Trastevere a Roma, sotto il ministero dell’Istruzione.


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