Unità/Roma: Scuola, in periferia le più disastrate
SI DOVRÀ aspettare la fine di settembre per gli orari completi e il tempo pieno in molti istituti delle medie inferiori e superiori. Manca anche il personale amministrativo
È nelle realtà più complicate che è difficile far arrivare docenti e personale di sostegno
Tutti sperano in una assegnazione meno faticosa. Intanto chi c’è fa gli straordinari
di Gioia Salvatori
Professori che mancano e segreterie dimezzate, niente tempo pieno fino alla fine della prossima settimana, telefonate e via vai di famiglie furibonde. Si è avviato così l’anno scolastico nelle scuole romane, per via dei ritardi nelle nomine dei supplenti e del personale Ata, ancora in corso all’ufficio scolastico di via Pianciani. Le più penalizzate sono le scuole di periferia, meno ambite perché difficilmente raggiungibili o inserite in contesti difficili, spesso rifiutate dai docenti nominati a tempo indeterminato e dai supplenti. Inutile, in molti casi, affidarsi alla graduatoria interna: i docenti, in attesa di incarichi più corposi dall’ufficio scolastico provinciale, rifiutano supplenze di pochi giorni o spezzoni di cattedra. Anche in centro. Alla media Esòpo, del quartiere Trieste la dirigente Ada Maurizio ha cercato invano 3 docenti per i suoi 3 spezzoni di educazione tecnica: «Nessuno viene per poche ore - dice - Avevo chiesto che venissero accorpati in una cattedra ma l’impiegato preposto, pochi giorni prima dell’inizio della scuola, era in ferie e non se ne è fatto nulla». Peggio fuori dal Gra. All’istituto comprensivo Nando Martellini di Massimina, 13 chilometri fuori dal Gra su via Aurelia, il 12 settembre mancava un terzo del corpo docente: 33 insegnanti su 102. Il dirigente ha indetto un consiglio d’istituto straordinario e deliberato l’annullamento del tempo pieno per scuola elementare, media e dell’infanzia. Tutti a casa alle 13 anziché alle 16, fino al 24 settembre. «Una situazione disperata - dice il dirigente Fanny Capella - anche per l’assenza degli Aec: su 12 che ne servono per i nostri 12 iscritti handicappati che necessitano di assistenza fisica, il primo giorno di scuola ce ne erano solo 4, più uno che ci dà il Comune. Sopperiscono bidelli e i professori che qualcuno chiama "fannulloni". Mancano anche 7 insegnanti di sostegno e in segreteria su 7 amministrativi 3 devono ancora essere nominati. Il tutto in un contesto complesso, con ragazzi di 19 nazionalità e 14 lingue diverse, con le famiglie che ci vengono quotidianamente a chiedere spiegazioni». Dodici ore di lavoro al giorno anche per la segreteria, dimezzata, dell’istituto comprensivo "Rosmini" di Forte Braschi dove il primo giorno di scuola, di tutto il personale ausiliario e amministrativo, erano stati nominati solo il direttore della segreteria e 3 bidelli su 14. «Ancora oggi - racconta la dirigente Stefania Prece - in segreteria ho 3 impiegati anziché 5 e il lavoro amministrativo tra contratti, nomine e Tfr in questi giorni ferve». Avvio rallentato anche alla scuola media di Centocelle "San Benedetto" con 7 docenti, tra cui tre di lettere, ancora non nominati. Al circolo didattico "Colli Aniene" i 10 bambini che hanno il sostegno escono alle 13.30 anziché alle 16. Orario ridotto anche alla media Piranesi di largo Preneste dove si esce alle 12 anziché alle 14 e niente tempo pieno fino a venerdì prossimo all’istituto comprensivo Perlasca di Pietralata: mancano 6 insegnanti su 102 e il primo giorno di scuola la segreteria era quasi vuota: su 5 addetti c’erano solo il direttore amministrativo e un impiegato e metà dei bidelli.