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Unità/Roma: Scuola, in periferia a rischio il tempo pieno

Flc Cgil: nelle zone più popolari gli istituti con meno insegnanti e tante giovani coppie che chiedono più assistenza per i figli

21/02/2008
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l'Unità

di Gioia Salvatori

Una coperta troppo stretta per le scuole del Lazio. A rischio, dice la Flc Cgil, il tempo pieno nelle periferie romane e la diversificazione degli indirizzi negli istituti tecnici professionali. "Razionalizzeremo cercando di garantire tutti i servizi", rassicura il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Raffaele Sanzo, alle prese con scuole piccole da unire e classi da 20 alunni da aumentare. Intanto la Flc Cgil annuncia la mobilitazione se, tra una decina di giorni, quando si avrà più chiaro il numero degli iscritti, il rapporto alunni-insegnanti sarà tale da non garantire il servizio nell’anno scolastico 2008-2009. A fronte dei tagli ci sono delle assunzioni. Un decreto interministeriale, a giorni, delibererà l’immissione in ruolo di 4500 insegnanti circa, si tratterà, però, di stabilizzazioni di precari già al lavoro nelle scuole. I tagli si concretizzano nell’impossibilità di coprire tutti i pensionamenti e consistono in meno 637 cattedre ora, con l’organico di diritto, e meno 400 a settembre, con l’organico di fatto quando, cioè, presidi e provveditorati faranno i conti con il numero "reale" di iscritti compresi bocciati, trasferiti etc. I tagli riguardano soprattutto la scuola secondaria di secondo grado (superiore) e l’elementare, con un taglio sull’organico di fatto rispettivamente di 487 e 143 cattedre. Il ministero, in questa fase, fa i conti con l’anagrafe e il numero degli iscritti al 30 gennaio ma lo scenario a settembre potrebbe cambiare di molto, e proprio nelle scuole più colpite dai tagli, per via della reintroduzione dell’esame di riparazione e relative bocciature a settembre per cui si saprà solo pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico il numero di allievi per classe. "Sarà difficile garantire gli indirizzi ai professionali - dice Sanzo - ma contiamo nel monitoraggio delle scuole sottodimensionate (quelle con meno di 500 alunni n.d.r.) per ottimizzare le risorse. Uniremo le scuole e le classi piccole che, là dove si dovrà per economia e si potrà per logistica, arriveranno a 30 alunni. Penso, per esempio, agli istituti tecnici per geometri dove il calo di iscrizioni in molti casi ha portato a un rapporto alunni-professori favorevole, cercheremo di recuperare risorse da queste situazioni". "Problemi in vista - dice Mimmo Rossi della Flc Cgil - nei piccoli centri difficili da raggiungere e nella periferia romana dove ci sono scuole che vengono scelte per ultime dai docenti e, di contro, tante giovani coppie che richiedono il tempo pieno. Siamo preoccupati soprattutto dove la popolazione scolastica cresce, a differenza delle altre province. Chiediamo risorse, altrimenti sarà mobilitazione".


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