Unità/Roma: Più alunni e meno insegnanti
protestano i sindacati del Lazio
«Aumentano gli alunni nelle scuole della regione e diminuiscono gli organici». Per questo, ieri, i sindacati confederali hanno proclamato lo stato d'agitazione. La situazione più difficile - spiegano - riguarda la scuola primaria di Roma, dove 10 mila alunni non avranno il tempo pieno.
L'annuncio è contenuto in una nota delle segreterie dei sindacati che si occupano della scuola nel Lazio (Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola), che tracciano un quadro a tinte fosche dell'Istruzione nel nostro territorio.
I punti di maggiore criticità: «Un aumento di circa 2000 alunni rispetto all'anno precedente; una fortissima richiesta di tempo pieno nella scuola primaria; una sempre maggiore presenza di alunni stranieri; una forte domanda di integrazione di alunni diversamente abili». Di qui la denuncia dei sindacati: «Di fronte ad un aumento del bisogno di istruzione e di formazione e di elementi di disagio come il bullismo, il ministro delle Pubblica Istruzione diminuisce i posti», con la conseguenza di non poter garantire «la qualità dell'offerta formativa». Le critiche di Cgil, Cisl e Uil non risparmia la Direzione scolastica della regione. «Per far fronte alla grave situazione delle scuole del Lazio - si legge nella nota - ci saremmo aspettati una maggiore attenzione e puntualità da parte della Direzione scolastica del Lazio e non una semplice azione notarile». La situazione più delicata riguarderebbe la scuola primaria della Capitale, dove 10 mila alunni non potranno avere il tempo pieno per l'anno scolastico 2007-2008. «A Roma - dicono i sindacati - vi è una situazione inaccettabile. Non potranno essere soddisfatte richieste di tempo pieno a oltre 470 classi di cui oltre 200 prime classi, molte delle quali situate in zone a rischio». A settembre, i bambini che nella Capitale frequenteranno le elementari saranno oltre 165 mila, con un aumeno di circa 2000 unità rispetto all’anno in corso.
E c'è dell'altro: «A Roma la formazione delle prime classi è stata effettuata con un numero di alunni superiore a quanto previsto dalle stesse norme ministeriali». Infine, i sindacati chiedono alla Direzione scolastica regionale di «farsi promotore verso il ministro di ulteriori posti, per garantire la richiesta di tempo pieno e il rispetto delle norme sul limite massimo di alunni per classe».