Unità/Roma: Classi multietniche, è caos
Proteste alla «Pisacane»Scade oggi il bando per l’iscrizione alle scuole comunali dell’infanzia per l’anno scolastico 2009/2010. Ma sul numero di ragazzini stranieri per classe si sta giocando una partita delicatissima
.È caos per l’iscrizione alle scuole comunali dell'infanzia. Oggi scade il bando, sul tappeto il nodo della creazione di piccoli gruppi di inserimento di bambini stranieri nelle classi «per garantire - parole dell’assessore alla Scuola, Laura Marsilio - un’efficace integrazione e un buon livello di opportunità educative e formative». Nel bando si ipotizza «l’assegnazione alle classi di bambini stranieri è effettuata, ove possibile, raggruppando bambini dello stesso gruppo linguistico che, comunque, non devono superare, di norma, il numero di 5 per ogni classe». Proprio il numero di bimbi stranieri nelle classi ha provocato ieri la rivolta di 30 mamme della «Pisacane» - VI Municipio - che hanno brandito l’italianità per minacciare che non iscriveranno i propri bimbi per il prossimo anno: troppi bimbi immigrati. «I nostri figli hanno diritto a fare e a vedere un presepe con il bambino Gesù, la madonnina e san Giuseppe - hanno scritto i genitori alla Gelmini invitando anche gli altri di tutta Italia a “fare obiezione” - mentre il “Villaggio globale” organizzato lo scorso anno aveva moschee, minareti e donne in burqa mischiati ai pastori e ai re magi». Alla «Pisacane» su 133 alunni, 113 sono migranti (provenienti soprattutto dal Bangladesh). «Ci sentiamo straniere in una scuola-ghetto fatta ormai solo per stranieri – dice Flora Arcangeli, presidente del Comitato - nella classe della materna dei miei due figli, su 24 alunni solo 5 sono italiani. E le comunità straniere sono chiuse, non socializzano con noi»». Secca la replica della dirigente scolastica della «Pisacane» Nunzia Marciano: «Tutti gli alunni stranieri della scuola sono immigrati di seconda generazione, che parlano correttamente l’italiano e sono perfettamente integrati».
GHETTI E NUMERO CHIUSO
E non è un caso che la lettera della «Pisacane» sia stata inviata proprio nel giorno in cui era in discussione nella sede dell’assessorato capitolino alla Scuola un accordo tra i dirigenti scolastici del VI, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, il Comune e il presidente Giammarco Palmieri. Con questo accordo - siglato ieri sera - i dirigenti scolastici si impegnano a orientare le famiglie non italiane a iscrivere i loro figli in altre scuole del Municipio VI: saranno spostati con gli scuolabus. «Nello stesso tempo, però – risponde polemicamente la dirigente dell’Iqbal Masiq del quartiere Casilino, Simonetta Salacone – nella mia scuola accetteremo con riserva le richieste di iscrizione provenienti da genitori italiani di altri quartieri, come il Pigneto, orientandoli a vivere come un valore positivo l’integrazione e la multiculturalità».
Ma non è stato lasciato che alla «Pisacane» si creasse una situazione esplosiva? «Avevamo anche noi avviato degli incontri con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per una diverso orientamento delle iscrizioni – risponde l’ex assessore comunale alla Scuola, Maria Coscia, ora deputata Pd - Quanto all’utilizzo degli scuolabus, non vorrei che si arrivasse alle deportazioni dei bimbi stranieri. I bambini sono tutti uguali, e deve essere rispettato il diritto alla studio di tutti, senza discriminazioni».
MICHELA BEVERE
ROMA
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