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Unità-Pisa, Palermo, Ferrara...ricercatori, protesta ovunque

Pisa, Palermo, Ferrara...ricercatori, protesta ovunque ROMA Si allarga a macchia d'olio la protesta dei ricercatori nelle università italiane: per ribadire il proprio "no" al disegno di legge dele...

24/09/2004
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l'Unità

Pisa, Palermo, Ferrara...ricercatori, protesta ovunque

ROMA Si allarga a macchia d'olio la protesta dei ricercatori nelle università italiane: per ribadire il proprio "no" al disegno di legge delega sullo stato giuridico della docenza, hanno annunciato di essere pronti a bloccare l'avvio dei corsi, rendendosi "indisponibili" a ricoprire incarichi di supplenza e affidamento fino a quando il ddl non sarà ritirato. Una protesta partita dal Coordinamento nazionale dei ricercatori universitari e che sta raccogliendo decine di adesioni dal nord al sud. Il rischio che l'anno accademico parta "zoppicante" (con decine di corsi bloccati, dal momento che circa il 45% dei corsi totali dei vari atenei è tenuto da ricercatori) diventa sempre più concreto. La lista delle adesioni, ha infatti confermato il responsabile del Coordinamento Marco Merafina, continua ad allungarsi. Ultimi, in ordine cronologico, ad aver aderito alla protesta, sono stati i ricercatori e i dottorandi della Facoltà di Scienze dell'Università di Roma Tor Vergata. In particolare, i ricercatori ribadiscono la propria opposizione al "disimpegno economico dello Stato verso l'università pubblica; alla messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori universitari; alla precarizzazione del lavoro universitario e al reiterato blocco delle prese di servizio dei vincitori di concorso". All'iniziativa di protesta hanno però già uniti moltissimi altri atenei. Le punte maggiori di adesione (oltre il 75%) si registrano negli atenei di Firenze, Ferrara, Padova, Roma, Palermo e Pisa (in quest'ultimo partecipano alla protesta tutte le facoltà). In numerosi altre sedi, invece, a rimanere bloccate potrebbero essere da una a più facoltà: è la situazione che, stando alle adesioni attuali, si prospetta negli atenei di Siena, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Venezia, Trieste, Milano, L'Aquila, Torino (Politecnico), Sassari, Lecce, Salerno, Napoli Federico II e Università della Calabria. "Insomma, l'adesione alla protesta si allarga a macchia d'olio - ha affermato Merafina - e anche le facoltà più timorose hanno rotto gli indugi prendendo delle decisioni drastiche". Al momento però, ha sottolineato il rappresentante dei ricercatori, "con il ministro Moratti c'è un muro contro muro: se continuerà in questo modo abbiamo tutte le intenzioni di alzare ulteriormente il livello della protesta"..

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