Unità it: Università, da Palermo a Milano l'Onda è di nuovo in movimento
in vista della marea del 12 dicembre, la giornata di sciopero generalizzato indetto dalla Cgil a cui parteciperanno anche gli universitari
Milano, Pisa, Palermo: l’Onda è di nuovo in movimento. Dal nord al sud d’Italia sta cominciando a riemergere in vista della marea del 12 dicembre, la giornata di sciopero generalizzato indetto dalla Cgil a cui parteciperanno anche gli universitari per riempire strade e piazze, e manifestare, ancora e ancora, contro la cosiddetta «riforma» dell’istruzione, e in particolare contro il decreto legge 180 già approvato al Senato. Per il governo, un provvedimento recante «disposizioni urgenti per il diritto allo studio e la qualità del sistema universitario e della ricerca». Per l’Unione degli universitari (Udu), incubo del ministro Mariastella Gelmini, solo «l’ennesimo provvedimento approvato senza un dialogo con il mondo accademico e nemmeno con l’opposizione», che rischia di aggravare il blocco del turn-over per le università che spendono troppo in stipendi al personale, «condizione in cui entreranno a breve una buona parte degli atenei visti i tagli considerevoli al Fondo di Finanziamento Ordinario».
E allora, via libera alla protesta, alla comunicazione e alle idee. A cominciare da Palermo dove, contro la riforma del governo, martedì mattina è scattata l'occupazione simbolica, in contemporanea, delle presidenze di tutte le facoltà del capoluogo siciliano. Solo il prologo di una seconda manifestazione, in programma sabato, che vedrà gli studenti scendere in strada in bicicletta per sensibilizzare e coinvolgere tutta la cittadinanza in vista dello sciopero del 12 dicembre, quando, anche a livello locale, si organizzeranno cortei e sit-in per fare eco alle proteste coordinate a livello nazionale.
E se contro il decreto Gelmini gli studenti palermitani hanno intenzione di pedalare, quelli di Milano protestano con i dolci. I ragazzi delle università cittadine si sono infatti presentatati alle tre stazioni principali del capoluogo lombardo armati di brioche e succo di frutta, vendute al costo di un euro ai pendolari in viaggio. Si sono presentati all’alba agli ingressi delle stazioni Garibaldi (gli universitari della facoltà di Scienze politiche della Statale), Cadorna (gli studenti del Politecnico Bovisa e della Bicocca) e Lambrate (Politecnico-Città Studi), per offrire a pochi spiccioli la colazione e per ricordare a tutti «di partecipare allo sciopero il 12 dicembre perché la scuola - spiegano gli studenti - non è l'unica ad essere minacciata dalle privatizzazioni, ma nel mirino ci sono anche il trasporto pubblico, l'acqua e molto altro».
E anche Pisa è in movimento. Come seguito ideale dell'incontro degli studenti medi che si è tenuto alla Sapienza di Roma il 15 novembre, gli studenti pisani delle superiori hanno convocato un'assemblea nazionale che si terrà domenica 7 dicembre. L'assemblea, è detto in una nota, è stata organizzata al fine di «creare un momento realmente rappresentativo del Movimento Studentesco delle scuole superiori, per riprendere fiato in quanto la lotta è evidente che sarà di lunga durata, e per discutere tutti assieme le posizioni da assumere di fronte alle questioni più importanti che si
presentano al Movimento». Tra le questioni all'ordine del giorno, «mettere in comunicazione e coordinare le varie realtà sparse sul territorio nazionale; mettere in comunicazione la nostra lotta con quella degli altri settori sociali colpiti dalla crisi: lavoratori, pendolari, studenti universitari, occupanti di case, migranti e chiunque altro che, partendo dalla necessità di soddisfare i propri bisogni, si sta autorganizzando per riprendersi ciò che gli spetta». Obiettivo dei toscani è rafforzare la rete, amplificare il coordinamento della protesta, vera forza dell’Onda, a livello regionale e nazionale, anche fuori dalla dimensione scolastica: «rilanciare in tutte le scuole i collettivi e nuovi tipi di gruppi di aggregazione politica aperti alla collaborazione con forze esterne alle scuole superiori, rilanciando così anche coordinamenti cittadini e regionali».
Ma è solo l’inizio. A difesa della libertà e dell'efficienza dell’istruzione, contro un Governo che, secondo l’Unione degli Universitari «sta facendo un passo sbagliato dopo l’altro e non ascolta le proteste degli studenti, dei docenti, dei ricercatori, che ogni giorno vivono l’Università e la conoscono a fondo», nei prossimi giorni fino al 12 dicembre si mobiliteranno scuole e atenei di tutta Italia, con forum di discussione sull’esigenza e i contenuti di una «riforma reale», nella speranza, intanto, «che nel passaggio alla Camera il Dl 180 possa essere oggetto di una reale ed aperta discussione che tenga conto – ricorda l’Udu - delle considerazioni del mondo accademico, perché il futuro dell’Università pubblica italiana non venga ulteriormente affossato da prese di posizione irresponsabili».