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Unità/Firenze: Tagli scuola Avanti il blocco degli scrutini e ricorso ai prefetti

Liste d’attesa più lunghe nella materna, centinaia di prime classi a tempo pieno negate, tagli ai docenti, riduzione del personale Ata.

20/06/2010
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l'Unità

Liste d’attesa più lunghe nella materna, centinaia di prime classi a tempo pieno negate, tagli ai docenti, riduzione del personale Ata. È una fotografia in bianco e nero quella che racconta la scuola di questi tempi, con poco Amarcord e parecchie figure sbiadite. Senza eccezione per la Toscana dove ogni giorno saltano fuori nuovi buchi da tappare per la felicità delle famiglie che, insieme alla crisi e alla disoccupazione, devono fare i conti anche con i soldi della baby sitter, visto che i figli che da settembre occuperanno i banchi di scuola nel pomeriggio saranno sempre meno. La situazione è allarmante, le proteste si moltiplicano, dallo sciopero degli scrutini proclamato dai Cobas ai professori precari che si improvvisano lavavetri all’Isola d’Elba.
La Flc Cgil denuncia conseguenze pesantissime per la Toscana e indice per venerdì lo sciopero di tutto il settore della conoscenza, scuola, università e ricerca con un presidio a Firenze, davanti alla prefettura dalle 10 alle 12 in occasione dello sciopero nazionale (annunciata anche la partecipazione allo sciopero regionale delle altre categorie del 2 luglio). Non solo, chiede agli enti locali di fare fronte comune e invita i sindaci a recarsi dai prefetti per rappresentare i problemi delle singole realtà. E, mentre promuove una petizione da consegnare al prefetto, lavora a una manifestazione per il 15 settembre, perché non sia il primo giorno di scuola, ma «l’occasione per fare conoscere ai genitori tutti i problemi che ci sono ». I numeri della Cgil parlano chiaro. Tanto per fare un esempio e limitarsi alla sola provincia di Firenze, nella scuola dell’infanzia mancano attualmente 33 posti docenti per un totale di 16-18 sezioni, di cui 4 funzionano grazie ai soldi erogati dalla Regione, la quale non è detto sia in grado di confermarli anche per l’anno prossimo, vista l’aria che tira. Va precisato che l’amministrazione ha recuperato 10 posti dalla chiusura di 5 sezioni, ma ne rimangono scoperti ancora 23 con conseguenze più che prevedibili per le famiglie. Il caso più preoccupante si registra a Fucecchio dove in lista d’attesa ci sono 56 bambini di cui 28 nella sezione finanziata dalla Regione. Situazione drammatica anche alla primaria dove a fronte di un aumento di 570 alunni ci sono 26 classi in più, ma nessuna richiesta di tempo pieno accolta su un totale di 75.AFirenze è stato il Comune stesso a denunciare che 24 classi non avranno il tempo pieno, a Calenzano su tre nuove prime non è stato dato a nessuna, a Borgo San Lorenzo, poi, è stato addirittura tolto: una classe di Luco di Mugello che l’anno scorso lo aveva ottenuto grazie a risorse aggiuntive da settembre non lo avrà più per mancata conferma dell’organico. A Barberino e a Greve le famiglie sono sul piede di guerra, qui negare il tempo pieno a una scuola significa fare percorrere ai figli 20 chilometri in più, tanta è la distanza tra plessi. In compenso sono previsti tagli per 48 docenti di inglese che passano da 115 a 65, oltre a un aumento delle pluriclassi, quelle per intendersi composte da alunni di età diverse: a San Godenzo diventano 3. Alunni in aumento anche alle medie dove ci saranno 16 classi in più rispetto all’anno scorso, solo nella provincia di Firenze, contro un abbattimento di 199 posti docenti in Toscana. Altissimo il numero degli studenti per classe, 25, senza tenere conto dei bocciati, e compresi un numero consistente di alunni disabili, in barba alla normativa che prevede classi piccole in presenza di portatori di handicap. Nella secondaria, invece, il caos regna sovrano, basti pensare che è uscita solo ora la pubblicazione dei programmi definitivi nei licei, quando ormai i libri di testo sono stati adottati.
Ma anche in questo caso la certezza è sempre la stessa: 650 insegnanti in meno in tutta la regione. Lo stesso vale per i tagli sul personale Ata: in provincia di Firenze sono previsti 150 posti in meno su un totale di 126 scuole. In pratica significa che ognuna di queste dovrà fare i conti con un lavoratore o due in meno, con buona pace della sicurezza e dell’assistenza ai bambini.

Sonia Renzini


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