Unità/Firenze: Scuole, conti in rosso. E i genitori fanno la colletta
Molti babbi e mamme ci stanno, altri no. Preoccupano anche la riduzione per i fondi delle supplenze, le visite fiscali (che il decreto Brunetta obbliga anche per un giorno d’assenza), i soldi per i corsi di recupero estivi
TOMMASO GALGANILe scuole toscane non hanno soldi per le spese ordinarie di gestione. E chiedono soldi ai genitori degli studenti. Una situazione che è prassi ormai da mesi, ma che si è aggravata con i tagli al settore dell’istruzione disposti dal ministro Maria Stella Gelmini. Nel 2009 le scuole non hanno ricevuto soldi per le spese di funzionamento (toner per stampanti, cancelleria, detersivi, fotocopie). «E il governo ha anche imposto agli istituti di fare i bilanci preventivi senza contare i finanziamenti in arrivo», spiega Mauro Rapezzi, sindacalista della Cgil scuola. Che ammette: «Le scuole si stanno arrangiando e chiedono contributi, su base volontaria, ai genitori».
DENARO E CARTA IGIENICA
Doriano Bizzarri, dirigente scolastico all’Istituto comprensivo Montagnola-Gramsci (a Firenze, all’Isolotto), spiega che carta igienica e scottex sono sempre stati chiesti ai genitori. A cui ora si aggiunge richiesta di 30 euro (22 per le spese ordinarie, 8 di assicurazione scolastica). Un quadro che si rispecchia nell’80% delle scuole medie fiorentine. E i genitori come reagiscono? «Di solito positivamente, perché sanno che tutto è per i loro ragazzi», spiega Bizzarri, che con altri dirigenti scolastici sta facendo la spola col ministero dell’Istruzione per avere garanzie sui finanziamenti dallo Stato per il riavvio delle scuole a settembre. In tal senso, Mauro Battistini (Cgil) ricorda i prèsidi toscani della Cgil incatenati davanti al dicastero. La situazione investe anche le scuole superiori, come il liceo Michelangelo di Firenze. Il preside Mario Primerano spiega che è costretto a chiedere ai genitori 110 euro di contributo l’anno (molti lo danno, altri no), che vanno per progetti per gli studenti: convegni con personalità della cultura, laboratori, rete wireless dentro l’edificio scolastico. A preoccupare Primerano anche le spese per le fotocopie a scopo didattico: «Ne facciamo più di mezzo milione l’anno», rivela. Senza contare gli altri problemi che rimangono aperti nelle scuole toscane: la riduzione per i fondi delle supplenze, le visite fiscali (che il decreto Brunetta obbliga anche per un giorno d’assenza), i soldi per i corsi di recupero estivi.
LA PRIMA CAMPANELLA
Intanto, arriva un appello «per una scuola inclusiva» ai candidati a sindaco di Firenze da parte di una serie associazioni e cooperative (Cospe, Viva, il Pozzo, il Muretto, Metropoli, Cepiss, Barberi, Arca). Chiedono che «il futuro governo della città garantisca la continuità della Rete dei centri di alfabetizzazione in lingua seconda. Nel prossimo anno scolastico gli studenti toscani, di tutte le scuole, torneranno sui banchi il 14 settembre, mentre l'ultima campanella suonerà il 12 giugno 2010. Il calendario è stato approvato ieri dalla Giunta regionale.
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