Unità-Bologna-Un anno di "biennio integrato" contro l'abbandono
La sperimentazione prevista dalla legge regionale sulla scuola è stata scelta dal 10% degli alunni di prima superiore. I risultati Un anno di "biennio integrato" contro l'abbandono BOLOGNA ...
La sperimentazione prevista dalla legge regionale sulla scuola è stata scelta dal 10% degli alunni di prima superiore. I risultati
Un anno di "biennio integrato" contro l'abbandono
BOLOGNA Compie un anno il biennio integrato, una delle principali novità della legge regionale sulla scuola (impugnata dal governo, e per cui si attende ancora una sentenza della Corte Costituzionale) per combattere l'abbandono scolastico. E sembra funzionare, tanto che l'assessore regionale alla formazione Mariangela Bastico parla esplicitamente, se anche le rilevazioni successive daranno buon esito, di chiederne l'estensione a livello nazionale.
Si tratta di una sorta di percorso "misto" di istruzione e formazione professionale con lezioni vere e proprie, ma anche laboratori, formazione professionale, corsi extra-aula. Un insieme pensato per chi dopo le medie sceglie la formazione professionale: in modo da garantire anche a questi alunni, appunto per un biennio, una buona base di istruzione e rimandare così nei fatti quell'alternativa secca tra lavoro e scuole di fatto disegnata dalla riforma Moratti. E infatti questa sperimentazione, che l'anno scorso ha coinvolto 62 scuole in regione, è stata scelta soprattutto da istituti professionali (nel 74%), privilegiati "perché maggiormente problematici", spiega Bastico. In questi istituti, ha scelto il biennio integrato il 21% dei 'primini': ovvero 1.944 studenti, che rappresentano il 10% di tutti gli iscritti al primo anno delle superiori.
Nei corsi sperimentali risulta più elevata la presenza di maschi (65,2%, in quelli tradizionali sono il 55,6%), di disabili (3% in quelli tradizionali, contro il 4,9% degli integrati), e degli stranieri (il 14,8% contro l'11,8%). La percentuale di promossi e bocciati (71,8% e 28,2%) non si discosta molto dalla media regionale (74,5% e 25,6%); l'abbandono è del 6%: pari, dunque, a quello della scuola tradizionale. Risultati considerati positivi, se si pensa che nelle classi del biennio integrato si sono trovate di fatto riunite situazioni più problematiche della media. Così come molto positivo viene considerato il dato del 26% di alunni che, a termine del primo anno del percorso integrato, hanno deciso di 'rientrare' a scuola. Il 70% invece ha proseguito nel biennio, l'1% sta frequentando il primo anno di formazione professionale "pura", mentre il 2% ha scelto altre destinazioni, come l'apprendistato.
Ma ci sono differenze da provincia a provincia: nessuno studente ha lasciato i corsi a Forlì-Cesena, e solo il 2,5% a Rimini (nei corsi tradizionali degli stessi istituti l'abbandono è stato del 12,4%). A Modena ha lasciato il 5,2%, molto meno che nei corsi tradizionali (con l'11,2%); ha lasciato il 7,6% dei ferraresi coinvolti (contro il 9,4%); il 7,7% dei parmensi (5,8%). Quasi identici gli abbandoni a Piacenza (3,2% contro 3,7%), Reggio Emilia (1,7% contro 1,8%), Ravenna (4,9% contro 4,8%). Invece a Bologna ha lasciato il 14%, contro il 4,4% di abbandoni nei corsi tradizionali. Intanto ci si sta già preparando all'anno 2004-2005, dove gli iscritti ai corsi integrati saranno 1.960 (oltre ai 976 che frequenteranno il secondo anno); 98 i progetti pensati per 79 scuole. Ma la regione sta già pensando a una novità per il 2005-2006: ovvero l'inserimento nella sperimentazione anche dei licei (classici, scientifici e linguistici), per facilitare il passaggio da una scuola all'altra senza perdere un anno. a.com.