Unità/ Bologna: Test, a Bologna decine di fuoriclasse
I COMMISSARI fanno sapere che a loro non risulta alcuna irregolarità Medicina: il risultato - secondo i respinti - sarebbe una sfida al calcolo delle probabilità Alla facoltà si accede con un punteggio di 48, all’università di Napoli è sufficiente un 41
Una relazione dettagliata, frutto di un’istruttoria interna, in cui i vertici dell’Università ribattono punto per punto all’esposto sul test d’ammissione a Medicina presentato in Procura per conto di cinque studentesse. È quanto gli uffici di piazza Trento e Trieste si vedranno recapitare, entro domani, assieme ai verbali redatti subito dopo la prova del 4 settembre dai 15 commissari esaminatori. Con l’esplosione del caso sui test d’ingresso in tutto il Paese, la Procura bolognese aveva scritto all’Alma mater chiedendo di verificare l’andamento dell’esame sotto le due Torri. A rafforzare i sospetti che anche a Bologna si fosse verificata qualche irregolarità, venerdì era arrivato l’esposto che parlava di parenti suggeritori davanti alle porte aperte delle aule, persone con gli stessi cognomi sedute vicine, candidati che ricevevano le risposte su telefonini mai ritirati. Lo stesso giorno, sul portale web della Procura, un ragazzo aveva denunciato i medesimi pasticci raccontati dalle studentesse. Tutto falso, o quantomeno nessuno si è accorto di nulla: è la replica dei commissari convocati ieri dalla preside Maria Paola Landini e dal responsabile amministrativo di Medicina Paolo De Angelis. Tra lo scadere del tempo al ritiro dei fogli sarebbe passata oltre un’ora in cui tutti hanno corretto e parlato fra loro, dice l’esposto. È passato molto tempo ma c’era silenzio assoluto, rispondono i commissari. I cellulari? «Non abbiamo poteri ispettivi», la loro spiegazione, «abbiamo chiesto di lasciarli all’ingresso ma se qualcuno non l’ha fatto non potevamo perquisire». Le porte? «Tutte chiuse». E i parenti seduti vicini? «Impossibile, i candidati si sono sistemati uno a destra e uno a sinistra della stanza, in base all’elenco». Al momento, precisa comunque il Procuratore capo Enrico Di Nicola (che lavora all’indagine insieme al Pm Enrico Cieri), non ci sono nè una specifica ipotesi di reato nè degli indagati: i denuncianti (almeno una dozzina quelli che ieri hanno contattato l’avvocato Andrea Fornasari per unirsi al primo esposto) parlano di irregolarità, ma non si riferiscono mai a persone ed episodi specifici. «Prima di prendere decisioni attendo di vedere le carte», fa sapere intanto il ministro dell’Università Fabio Mussi. Mussi aveva scelto di invalidare solo la prova di Catanzaro, evidenziando però strane anomalie nei punteggi a Messina. In realtà, qualcosa di simile si sarebbe verificato anche da noi, e su scala ben più ampia: se, stando alle graduatorie pubblicate su internet, i 2/3 dei cervelloni italiani sarebbero fra i candidati messinesi (cosa che aveva fatto sospettare una fuga di notizie sul test), a Bologna sono almeno un centinaio gli studenti che hanno ottenuto voti molto superiori alla media nazionale, e ai test (quasi uguali, e in cui i candidati sono spesso gli stessi) di Veterinaria. Per entrare nella nostra Facoltà è necessario un 48. Alla storica “Federico II” di Napoli, ad esempio, basta un 41. g.g.