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Unità/Bologna: Stranieri a Bologna: leggono libri più della media italiana

Una ricerca del sociologo Lelleri, nata da una collaborazione tra la Biblioteca comunale e l’Osservatorio immigrazione

10/02/2009
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l'Unità

Leggono libri e sanno usare il computer più della media degli italiani. Uno su tre ha una laurea. Navigano in Internet per informarsi e tenere i contatti col proprio Paese d’origine, ma guardano anche molti film, soprattutto in italiano con sottotitoli.

Ecco la fotografia dei consumi culturali degli stranieri che vivono a Bologna e in provincia. C’è chi gli immigrati li vedrebbe bene solo al Cpt: loro invece frequentano i Ctp, Centri territoriali permanenti, cioè le scuole ministeriali per l’educazione degli adulti, dove studiano per prendere la licenza media.

L’immagine emerge da una ricerca durata un anno, tutto il 2007, e pubblicata in questi giorni: coordinata dal sociologo Raffaele Lelleri, l’indagine è nata dalla collaborazione tra l’Osservatorio provinciale delle immigrazioni e la Sala Borsa.

Grandi lettori A Bologna tre immigrati su quattro leggono almeno un libro all’anno: il 75%, contro il 44% della popolazione italiana secondo i più recenti dati Istat. In più c’è un 52% di immigrati che legge almeno tre libri all’anno in italiano, e un 57% che ne legge almeno tre in lingua madre. Le donne leggono più degli uomini, soprattutto quelle provenienti dall’Europa dell’est, dall’estremo Oriente e dall’Africa subsahariana.

I libri – romanzi e saggistica - si leggono più spesso nella lingua madre, mentre i film in dvd sono più spesso visti nella versione in italiano con sottotitoli originali: per il 41% degli intervistati è questo il modo migliore per imparare la nostra lingua. E ancora tre stranieri su quattro, il 75,5%, dichiarano una competenza «medio-alta» nell’uso del computer e di Internet.

«L’indagine è stata condotta con questionari e interviste – spiega Enrica Menarbin, bibliotecaria responsabile dei servizi interculturali di Sala Borsa – e ha riguardato 550 immigrati, uomini e donne, la metà tra i 18 e i 29 anni. Utenti delle biblioteche ma anche frequentatori dei Ctp».

Nel Bolognese i Ctp sono otto: ne sono stati scelti quattro, in città (scuole Besta), a S.Giovanni in Persiceto, Imola e Castiglione dei Pepoli. «Abbiamo ottenuto un campione vario e abbastanza rappresentativo della popolazione straniera in città e provincia - dice Menarbin -. E in generale io e Maria Chiara Patuelli, l’altra curatrice, siamo rimaste colpite dagli elevati livelli di istruzione e consumo culturale delle persone che ci hanno risposto».

I nuovi cittadini La ricerca è stata fatta proprio per capire quali sono le richieste di questi «nuovi cittadini». E come prima risposta ai dati raccolti, Sala Borsa sta diventando più multilingue e multiculturale.

Nel corso del 2008 la biblioteca ha potenziato la sua dotazione di libri in russo e in lingue slave (più di 600), ha cominciato ad acquistare film indiani di Bollywood (una cinquantina) e ha creato una sezione apposita di cd di musica latino-americana, etnica e world. «In questi settori c’è la richiesta più forte – osserva Menarbin – e appena aggiungiamo un libro o un film nuovo, esce subito in prestito».

L’indagine completa si può leggere on line sul sito di Sala Borsa. Ci consegna, tra le righe, il ritratto «normale» di tanti cittadini immigrati – ormai l’8% del totale dei bolognesi – che usano i servizi pubblici, consumano cultura, non si rinchiudono nelle loro comunità d’origine.

Persone che si stanno integrando, non «clandestini» o nemici contro cui alzare muri e invocare emergenze. Persone, appunto, che in grande maggioranza stanno nei Ctp, non al Cpt. Cambia solo l’ordine di due lettere, ma non è una differenza da poco.

Il dossier

LUCA BALDAZZI

BOLOGNA

bologna@unita.it


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