Unità-Bologna-Scuola solo part-time per mia figlia: ho dovuto rinunciare al lavoro"
Ieri manifestazione in piazza Nettuno contro la riforma Moratti. Meno tempo pieno alle materne: e le mamme, come a Rioveggio, devono restare a casa con i bimbi "Scuola solo part-time per mia figl...
Ieri manifestazione in piazza Nettuno contro la riforma Moratti. Meno tempo pieno alle materne: e le mamme, come a Rioveggio, devono restare a casa con i bimbi
"Scuola solo part-time per mia figlia: ho dovuto rinunciare al lavoro"
Adriana Comaschi
BOLOGNA Insegnanti, bambini, uno Zorro che lotta contro le ingiustizie della riforma Moratti, gli assessori all'istruzione di Comune e Provincia, studenti delle superiori: c'erano tutti, ieri alle 17.30, in piazza Nettuno per la giornata nazionale di mobilitazione contro la legge Moratti. Comprese decine di mamme, che proprio in questi giorni ne stanno sperimentando le conseguenze concrete sulla propria pelle: "Ho tre bimbe alle materne, che però da quest'anno non avranno più il tempo pieno - racconta ad esempio una signora di Rioveggio -. Così ho dovuto lasciare il lavoro, per potermene occupare".
Il clima insomma è di festa, ma la protesta c'è tutta. I giocolieri e Zorro, un docente travestito, intrattengono i bambini, mentre i genitori dicono la loro con decine di cartelli: "Siamo tipi da tempo pieno", "Moratti ministro della dis-truzione", "salviamo la scuola pubblica". Che poi significa servizi, che finora erano considerati un diritto: come appunto il tempo pieno, che per mancanza di docenti diventa part-time. Un allarme rilanciato anche dagli assessori in piazza, Maria Virgilio per palazzo d'Accursio e Paolo Rebaudengo per palazzo Malvezzi. "Siamo in piazza - dice Virgilio - perché riteniamo che la riforma Moratti metta in pericolo l'autonomia delle scuole e i diritti dei cittadini. Come Comune cercheremo di mantenere centrale il ruolo dell'offerta pubblica, ma la situazione è preoccupante. E so di scuole in provincia di Bologna, dove i genitori per protestare contro la riduzione dell'orario vanno a prendere i figli comunque più tardi". Conferma Rebaudengo: "Per quanto riguarda la concessione di altri maestri per le scuole dell'infanzia, nonostante gli impegni presi dal ministero stiamo ancora aspettando una risposta ufficiale. Si era parlato di 40 docenti in più per l'Emilia-Romagna, di cui almeno 13 per Bologna. Sul fatto che questi insegnanti possano arrivare ho ancora un barlume di speranza, dovremmo sapere qualcosa martedì. Intanto però si sta verificando quello che avevamo previsto: c'è il rischio concreto di un calo del tasso di occupazione femminile, con le mamme che stanno a casa per tenere i figli rimasti fuori dalle scuole materne. Succede già in alcuni Comuni del Bolognese".
Uno di questi è Rioveggio, da dove sono arrivate in piazza una quindicina di famiglie. I loro striscioni chiedono la 2a sezione di tempo pieno, a reggerli soprattutto donne. Spiegano: "Alla nostra materna ci sono 52 bambini: tutti hanno chiesto il tempo pieno fino alle 16, ma visto che ci sono solo 3 insegnanti invece dei 4 necessari, una sezione su due è part-time. E 28 famiglie sono costrette a ritirare i loro bambini alle 13". Così i genitori della sezione rimasta a part-time, per protesta vanno a prendere i figli solo alle 14, lunedì poi li ritireranno alle 16: staranno lì, fuori dal cancello, fino all'orario che ritengono sia loro dovuto. Perché il part-time ha già stravolto le vite di molti di loro. Carmen Salomoni, praticante in uno studio legale, ha dovuto lasciare il lavoro per seguire le tre bimbe che la materna non le tiene più il pomeriggio. C'è una mamma che guadagna 7 euro all'ora, e ne spende 6.50 in babysitter. Monica Gardosi gestisce un ristorante con il marito: finora, con la figlia da accudire dalle 13, orario di punta per lei, è rimasta a casa. Ma se le cose non cambiano il marito dovrà assumere - e quindi pagare - un'altra persona. Simona Passeri, invece, ha un lavoro part-time ma proprio da settembre aveva preso accordi per estendere l'orario: se il bimbo esce alle 13, non potrà farlo. "E di questi tempi, di quei soldi c'era bisogno".
Adriana Comaschi