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Scuola Si Naviga a Vista Arturo Ghinelli* La scuola elementare e la scuola media navigano a vista nel mare forza otto della riforma Moratti, non potendo contare su punti di riferimento ce...
Scuola Si Naviga a Vista
Arturo Ghinelli*
La scuola elementare e la scuola media navigano a vista nel mare forza otto della riforma Moratti, non potendo contare su punti di riferimento certi e sicuri. Ad esempio una domanda gira per le scuole in questo momento: quest'anno ci sarà ancora la pagella, o documento di valutazione come si dovrebbe chiamare, oppure no? I più fidati amici del MIUR assicurano che il Poligrafico dello stato non stamperà quest'anno le schede e che le scuole saranno costrette a fare il portfolio.
D'altra parte però né la legge 53, né il Decreto 59 parlano di portfolio, che viene introdotto solo dalle Indicazioni Nazionali, le quali però sono provvisorie perché emanate non in conformità con la legge. Di conseguenza non è azzardato dire che, quanto meno, il portfolio non è obbligatorio. Molti dicono che saranno invece obbligatori i test dell'INVALSI per la valutazione del profitto degli alunni di seconda e quarta elementare e di prima media. Ma sarà poi vero, dato che risulta che l'apposito decreto non sia ancora stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri? Sicuramente sarà difficile che i test vengano somministrati on-line a tutti gli alunni, visto che la sperimentazione dell'anno scorso pur riguardando solo il 2% delle classi ha mandato in tilt il cervellone del Ministero e considerato che la maggior parte delle scuole elementari non possiede proprio, malgrado una delle "i" fosse quella di informatica, i computer che sarebbero necessari.
In diverse scuole poi genitori e alunni hanno scritto al ministro per sapere come mai con i nuovi libri di testo previsti dalla Riforma anziché andare avanti dovrebbero fare come i gamberi e tornare indietro, soprattutto in storia e geografia. Gli alunni anziché studiare in 4a elementare quello che le maestre hanno già spiegato in 3a, vorrebbero sapere ciò che è avvenuto dopo gli antichi romani, invece di tornare ai sumeri. E in geografia, come ha detto un maestro, "si ritrovano in 4a a studiare come è fatta l'Italia e devono far finta di non aver già studiato tutte le regioni".
Non ci sono dubbi, si torna davvero indietro se in molti libri di testo nuovi per le medie, anche di autori qualificati, per compiacere la personalizzazione voluta dalla Moratti, ci sono due percorsi paralleli: uno più difficile, per chi è destinato al liceo, e uno più facile, per chi è destinato alla formazione professionale. Ritorno al passato anche per le relazioni sindacali con il ripristino del potere dell'amministrazione persino per i congedi, come prevede il disegno di legge Napoli-Santulli, già in approvazione in Parlamento, che mette in discussione addirittura la validità del contratto nazionale in vigore. Sarà forse per questo che il Ministero tergiversa nella trattativa in corso sul tutor, nella speranza che quella legge venga approvata definitivamente in modo da eliminare il problema di qualsiasi trattativa con i sindacati e imporre per decreto il tutor, senza nemmeno il benché minimo riconoscimento economico. Infatti marcia indietro, anche se solo per quest'anno, ha fatto la Moratti sul tutor concedendo che lo sperimenta chi vuole e lasciandogli lo stesso orario e la possibilità di trasferirsi come agli altri insegnanti che non sono tutor e per questo soprannominati "nienter", anche perché non ha una lira da dare in più a questa figura a cui tiene tanto. Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto i sindacati scuola di Cgil, Cisl e Uil a proclamare lo sciopero dell'intera giornata del 15 novembre. Una settimana prima, l'8, sarebbe dovuta arrivare la Moratti a Modena per inaugurare l'anno accademico, ma ha rinunciato ed è un peccato perché c'era già chi aveva proposto di farle un omaggio floreale per dimostrarle tutto l'affetto che gli insegnanti, i genitori e i ricercatori nutrono nei suoi confronti. Infatti la signora ministro ne ha fatte di tutti i colori dalle materne all'Università. Gli unici a non essere stati ancora toccati dai provvedimenti governativi, sono i professori e gli studenti delle superiori. Anche questi ultimi però non devono disperarsi perché Donna Letizia sta pensando anche a loro.