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Unità/Bologna: Scuola, si mobilitano i metalmeccanici

La Cgil lancia assemblee nelle fabbriche. Lunedì genitori e insegnanti davanti agli istituti

13/09/2008
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l'Unità

Suona la campanella, scuole in rivolta

In una scuola per geometri della Bassa tagliata la quarta. Problema: dove andrà chi ha finito la terza?

di Alice Loreti / Bologna

GREMBIULI E TUTE BLU uniti contro i tagli della Gelmini. Nelle prossime settimane, per la prima volta nella storia, la scuola entrerà in fabbrica. Per tentare di bloccare l’entrata in vigore del decreto del ministro all’Istruzione - previsto tra poco più di 40

giorni – la Cgil lancia il suo appello al mondo del lavoro.

«Organizzeremo assemblee a tappeto in tutte le grandi aziende metalmeccaniche del nostro territorio – spiega il segretario Cgil, Sandra Soster -. Il sistema formativo è la spina dorsale del nostro futuro. Dalle elementari fino all’università, la scuola è il luogo dell’apprendimento e dell’inserimento sociale. E’ un punto imprescindibile».

Il sindacato sta stilando in questi giorni l’elenco delle fabbriche da coinvolgere. «Adesso c’è un’urgenza che riguarda il decreto sul maestro unico, che sarà convertito in legge tra poco. Dobbiamo ottenere il ritiro della riforma prima che sia troppo tardi. Insegnanti e genitori sono già pronti a lottare per questo, ma bisogna coinvolgere tutti».

L’invito della Cgil è infatti rivolto a tutta la cittadinanza. Dopo le fabbriche, le assemblee arriveranno anche nei Comuni della provincia.

«Mai come questa volta si è vista un’operazione del genere – continua Soster -. Oltre al decreto, che prevede la reintroduzione del maestro unico e la cancellazione del tempo pieno, i tagli imposti dalla finanziaria Tremonti corrispondono a 15 Alitalia. Un dramma sociale mai visto, neanche ai tempi della ristrutturazione Fiat, negli anni 70. Le famiglie, i pensionati, i lavoratori devono sapere cosa succede e difendere la scuola pubblica».

Le proteste inizieranno lunedì, in corrispondenza con l’avvio dell’anno scolastico. I Comunisti Italiani saranno in Piazza Re Enzo, dalle 9.30 alle 13, per distribuire un volantino contro «le aberranti scelte ed i drastici tagli al mondo della scuola contenuti nella riforma del ministro».

A San Lazzaro, mamme e papà, maestre, membri del Consiglio di circolo ed il personale amministrativo dell’istituto Faccini, si raduneranno dalle 8.15 davanti alla scuola, per opporsi al maestro unico. Alle 15, ci sarà l’annunciato sit-in davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale (Usp). I precari della scuola, che parteciperanno alla protesta, stanno già colorando striscioni e cartelloni. Per loro, in gioco vi è il futuro.

I 1500 tagli previsti dalla finanziaria, si tradurranno in 1500 stipendi in meno. «Abbiamo chiesto di incontrare il dirigente dell’Usp, con una delegazione – riprende il segretario -. Lunedì tutti gli istituti apriranno, sarà un momento molto importante».

In quasi tutte le scuole della città, genitori e docenti distribuiranno volantini, per spiegare quello che sta succedendo e invitare tutti alla manifestazione del 26 settembre.

Tra i temi che il mondo della scuola porterà in piazza, la cancellazione dello specialista di inglese alle elementari (120 le cattedre mancanti) e le scuole serali per adulti.

«In 5 istituti bolognesi alle maestre di sostegno con l’abilitazione in lingua è stato chiesto di sottrarre ore ai bambini certificati per insegnare inglese – dice Soster -. E’ uno dei modi creativi per sopperire ai buchi. Ma è vietato dalla legge».

Una delle più grandi scuole serali per geometri nella Bassa, «ha eliminato la quarta. Il che significa che chi lo scorso anno ha finito la terza, con immensi sacrifici, quest’anno non potrà continuare».


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