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Unità-Bologna-Scuola: più alunni calano i docenti "È l'anno degli esclusi"

Scuola: più alunni calano i docenti "È l'anno degli esclusi" I sindacati: nel Bolognese 2600 bambini fuori o senza tempo pieno. Superiori: boom di iscritti ma meno indirizzi di Elisabetta Pa...

20/09/2005
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l'Unità

Scuola: più alunni calano i docenti "È l'anno degli esclusi"
I sindacati: nel Bolognese 2600 bambini fuori o senza
tempo pieno. Superiori: boom di iscritti ma meno indirizzi

di Elisabetta Pagani / Bologna

IN ATTESA DELLA SCUOLA Porte e cancelli si aprono per il primo giorno ufficiale dell'anno scolastico, ma per 2600 ragazzi della città e della provincia di Bologna, il Ministero dell'istruzione non risponde. Per loro, lunghe liste d'attesa e richieste negate. "È la
scuola degli esclusi", denunciano Cgil, Cisl e Uil. Un quadro preoccupante, che rispecchia a livello locale una situazione estesa su tutto il territorio italiano.
Una panoramica allarmante quella delineata dai sindacati, che tocca tutti gli ordini scolastici, dalle materne alle superiori. Per 1150 bambini, porte chiuse nella scuola dell'infanzia. Pochissime le alternative, a volte solo una baby-sitter. Secondo le richieste inoltrate dalle famiglie, si sarebbero dovute formare 16 sezioni, una ogni 25 bambini, ma non ne è stata concessa neanche una. Altre 30 sezioni, inoltre, sono state istituite a orario ridotto, ignorando le necessità dei genitori. Primo giorno dell'anno garantito, invece, per i ragazzi di medie e elementari: ma a orario ridotto. Per 1450 famiglie, e altrettanti alunni, è stato infatti negato il diritto di scegliere la formula del tempo pieno. Tempi e modi decisi dall'alto, che non tengono conto delle reali esigenze, sostengono i sindacati. "Gli studenti sono ormai come una fetta di mortadella schiacciata fra due pezzi di pane", denuncia sarcastica Nara Orsi (Flc-Cgil).
Alle elementari 41 classi prime e 9 fra seconde e terze hanno richiesto il tempo pieno e non l'hanno ottenuto. Fanno in tutto 1250 studenti "esclusi", a cui si aggiungono le 8 classi (200 alunni) delle medie. Risultati? Strizzare gli stipendi di genitori che prima contavano sui corsi pomeridiani offerti dalla scuola pubblica, e che ora "sono costretti a ripiegare su attività ricreative a pagamento". L'alternativa è anche peggiore: i ragazzi rinunciano del tutto a esperienze formative al di fuori della scuola. "Oltre a dividere i giovani fra coloro che provengono da famiglie abbienti e coloro che abbienti non sono", denunciano i sindacati, il mancato tempo prolungato mette in grande difficoltà se non emergenza i genitori che lavorano. Ovvero quasi tutti.
Negli ultimi anni è in continua crescita il numero delle iscrizioni. Una tendenza che trova conferma anche per il 2005-06 con un aumento, per la sola scuola secondaria, di 931 ragazzi. I portatori di handicap sono 209 in più rispetto all'anno scorso, e in costante crescita, soprattutto a Bologna, è anche il numero di studenti stranieri. Tutti alunni che necessitano di un'attenzione maggiore, quell'attenzione negata da classi che superano le 30 unità e che si sono formate a causa dei tagli del governo (i fondi destinati alla scuola sono infatti diminuiti del 30% nell'a.s. 2004-05 e si teme per quello appena inaugurato). Per far fronte a questo buco finanziario, inoltre, sono state accorpate alcune classi e tagliati degli indirizzi, negando ai ragazzi la possibilità di orientare i propri studi.
La mancanza di fondi ricade anche sul settore docenti. Per dare risposta alla domanda della provincia di Bologna, servivano 375 nuovi posti di lavoro. Posti che non sono stati creati a causa del calo vertiginoso dei fondi messi a disposizione dall'ultima Finanziaria. Inoltre, molte cattedre e supplenze sono ancora da assegnare. La piaga dei tagli colpisce anche il lavoro degli ausiliari tecnici amministrativi (Ata), "il cui contributo è considerato residuale - commenta Patrizia Prati (Cisl)- . Ma senza di loro non si possono garantire servizi come la mensa, o l'apertura e chiusura delle scuole. Non sarà possibile rispettare le norme della 626, a danno della sicurezza degli studenti". Sta di fatto che nella scuola bolognese ci sono 182 bidelli e 375 insegnanti in meno e circa 3 mila alunni in più. Ci sono poi 3171 supplenze annuali, che per i sindacati affossano il diritto a una scuola della continuità e della stabilità. Un quadro allarmante, che si traduce in "un precariato selvaggio, con una girandola di docenze e un continuo ricambio di personale".


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