Unità/Bologna: Scuola occupata, Garagnani chiama la polizia
Il deputato Pdl al questore: «Sgomberare genitori e docenti e rimuovere gli striscioni» Il Pd: «Vuole criminalizzare il dissenso». Oggi pomeriggio il corteo contro la Gelmini
di Alice Loreti/ Bologna
Sgombero immediato ed esposto in Procura. Il deputato di Forza Italia, Fabio Garagnani, invoca il pugno duro contro l’occupazione delle elementari XXI Aprile. «Ho chiamato il capo di gabinetto del questore per sollecitare la rimozione dell’occupazione - dice - e gli organi scolastici per inevitabili provvedimenti sanzionatori. Il diritto al dissenso è legittimo, ma l’occupazione è un atto illegittimo, un atto di violenza, abusivo e punito dalla legge». Il deputato, che questa mattina presenterà un esposto in Procura, non risparmia nessuno. «Un insegnante è un educatore, può avere le sue idee politiche, ma le deve manifestare fuori dall’ambiente scolastico senza strumentalizzare». E ribadisce quanto detto nei giorni scorsi: «C’è un clima di terrorismo culturale, sulla base di notizie false, per agire contro il Governo e disobbedire a leggi votate dal Parlamento. Assistiamo ad un ritorno a quei tristi tempi del 68».
Con una piccola differenza. A quei tempi, ad essere sgomberate erano le università. Oggi, quello che il deputato auspica è l’arrivo della polizia antisommossa in una scuola elementare. Una scuola in cui la protesta non ha interrotto le lezioni: l’occupazione inizia alle 16.30 e finisce alle 7.30. La cosa forse più violenta, potrebbe essere la reazione di un bambino che, in un clima festoso, si vede davanti un manganello. Sull’argomento è intervenuto ieri anche il consigliere comunale di An, Galeazzo Bignami, che giudica «davvero triste vedere delle mamme che portano i propri figli a dormire nei sacchi a peli nelle scuole. Non mi pare il modo di contestare». A difendere l’occupazione delle XXI Aprile, il segretario del Pd di Bologna, Andrea De Maria. «La libertà di protestare contro i provvedimenti che il Governo assume e che non si condividono - afferma - è l’essenza stessa della democrazia. Criminalizzare il dissenso, come fa Garagnani è grave e inaccettabile». L’atteggiamento del Pdl «testimonia la debolezza di una destra che sa benissimo che i provvedimenti che sta assumendo sono contrastati giustamente dalla maggioranza dei genitori e degli insegnanti- continua il segretario - impegnati a difendere la qualità della scuola per i loro figli e per tutta la nostra comunità».
Proprio in difesa della scuola pubblica e contro il decreto Gelmini, questo pomeriggio il mondo della scuola scenderà in strada. L’appuntamento è alle 17.30 in piazza XX Settembre; da lì, il corteo sfilerà per via Indipendenza, fino a raggiungere Piazza Re Enzo. Dopo le adesioni dei sindacati (Cgil; Cisl; Cobas e Cub) e dei partiti (Prc; Socialisti; Verdi: Sd; Pdci e Pd), ieri è arrivata quella dei pensionati. Lo Spi-Cgil ha inviato una lettera a studenti e docenti per esprimere solidarietà e dare il proprio contributo alla protesta. «Ci sentiamo colpiti da questo attacco perché in questa scuola si formano i nostri nipoti - si legge - e si costruisce il futuro».
Intanto, alle elementari Longhena, scoppia il caso dell’inglese. All’appello manca infatti lo specialista di lingua e le mamme promettono battaglia. Su moduli prestampati che saranno inviati via fax all’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, annunciano: «Se lo specialista non sarà nominato, siamo intenzionati a chiedere l’esonero dei nostri figli dalle lezioni di inglese».