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Unità/Bologna: Scuola, la destra cerca lo scontro

Scritte inneggianti a Berlusconi e alla Gelmini, solidarietà alle provocazioni di Garagnani

05/10/2008
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l'Unità

Ma il movimento che protesta dice: «Non ci intimidiscono». Confermata la notte bianca

di Alice Loreti/ Bologna

«Nessuna intimidazione ci fermerà». Insegnanti e genitori sono sempre più determinati a difendere la loro scuola da un decreto «che vuole ucciderla». Mentre fervono i preparativi della Notte per le scuole del 15 ottobre, il centrodestra fa cerchio attorno al deputato forzista Fabio Garagnani. Già venerdì, nel corso della manifestazione organizzata dalle Longhena in piazza Malpighi, un gruppo di attivisti azzurri aveva lanciato uova contro i presenti, approfittando della distrazione generale provocata dall'arrivo di Garagnani. Ieri, mentre sui muri delle scuole compaiono scritte inneggianti a Berlusconi e alla Gelmini, il capogruppo di Forza Italia in Comune, Daniele Carella ha attaccato il mondo della scuola, difendendo il deputato. «Garagnani non ha fatto altro che il suo dovere di parlamentare, difendendo la legalità e una legge dello Stato che sta per essere approvata - spiega Carella -. La scuola è ormai utilizzata come un'arma politica: non è un messaggio propriamente educativo. Genitori ed insegnanti dovrebbero vergognarsi». A levare gli scudi in difesa del deputato, anche il senatore forzista Massimo Palmizio, che entra nel merito delle animate contestazioni sollevate venerdì dall'arrivo del collega in piazza Malpighi. «Se è consentito e legittimo il diritto di protesta - afferma - è altrettanto da tutelare il diritto di un parlamentare di sostenere un provvedimento di legge: non può essere insultato come un cane davanti ai bambini. Il diritto finisce quando lede il diritto altrui, se lo mettano in testa». Palmizio attacca anche la deputata del Pd, Donata Lenzi, che venerdì ha partecipato alla protesta, accusando Garagnani ed il suo partito di votare leggi a suon di decreti e fiducia. «Se invece dell'ostruzionismo ideologico e preconcetto - continua l'azzurro - l'opposizione avesse proposto emendamenti costruttivi, noi non saremmo stati costretti a mettere la fiducia sul decreto legge». Nel coro si fa sentire anche la voce di Alfredo Cazzola. «Per tanti aspetti Garagnani è una persona scomoda perché ferma nelle sue condizioni e nella polemica politica - dice - ma del tutto estraneo a quella violenza che invece ha dovuto sopportare».
Nessun commento sul lancio di uova. Forse, le parole «pagliaccio, fascista e testa vuota» gridate da mamme e maestre contro Garagnani, sono considerate più gravi di un pacchetto di uova scagliate contro i presenti, bambini inclusi. Dal canto suo, il deputato chiarisce di essere stato chiamato da due suoi sostenitori perché «mentre distribuivano volantini sul maestro unico sono stati insultati ed aggrediti verbalmente».
Dopo l'archiviazione lampo del fascicolo aperto dalla Procura contro l'occupazione delle XXI Aprile, l'arrivo dei carabinieri alle don Marella, su segnalazione della preside ed il lancio delle uova, il movimento anti-Gelmini non ha intenzione di fermarsi. «Non abbiamo nessun timore - commenta la maestra Marzia Mascagni - anzi, il clima che stanno creando sta spingendo sempre più persone ad aggregarsi alla protesta». Nelle prossime settimane, «faremo assemblee nelle scuole per preparare l'iniziativa del 15 - dice il portavoce dell'Assemblea delle scuole, Mirco Pieralisi -. Questo clima pesante c'è solo da parte loro. Il clima dalle nostre parti è festoso, sereno e determinato».


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