Unità/Bologna: Scuola, emergenza anche alle materne
14 le sezioni statali prive di docenti per il «tempo» pomeridiano. Alle medie mancano 52 insegnanti All’istituto elementare Longhena sciopero dell’inglese: «Non possiamo insegnarlo, ci denuncino»
di Alice Loreti / Bologna
Incertezza e precarietà. Il nuovo anno scolastico inizierà nel peggiore dei modi. A poco meno di una settimana dal suono della campanella, all’appello mancano 144 docenti. Un vero tsunami che investirà tutti gli istituti bolognesi.
A lanciare l’allarme, l’assessore provinciale alla Scuola, Paolo Rebaudengo che, ieri, ha partecipato all’incontro convocato in Prefettura, dopo la dichiarazione dello stato di agitazione dei sindacati. Dati alla mano, l’assessore ha elencato i buchi di cattedra.
Il quadro che ne emerge è devastante. Alla materna, 14 sezioni statali sono prive di docenti per il tempo scuola pomeridiano e 2 sprovviste del tutto di insegnanti. Nelle scuole elementari, sono 120 i posti in meno, tutti di inglese.
Le maestre della scuola elementare «Mario Longhena» promettono azioni eclatanti. «Faremo lo sciopero dell’inglese - spiega Marzia Mascagni -. Togliere questa materia, obbligatoria, nasconde la volontà di modulizzare il tempo pieno. Proprio come voleva fare la Moratti. La riforma che siamo riuscite a tenere fuori dalla porta, lottando al fianco di genitori e bambini, sta rientrando dalla finestra».
Senza lo specialista di inglese, «la collega abilitata all’insegnamento della lingua verrà nella mia classe, io andrò nella sua a fare storia o disegno. Quindi i bambini non avranno più due maestre e un tempo disteso per imparare - afferma Mascagni -. Ma insegnamenti a modulo con molti docenti. Siamo convinte che sia illegittimo, questa è la sola provincia italiana che ha adottato questo metodo. Noi non ci stiamo. Se ci denunceranno, siamo sicure di avere ragione».
Gli insegnanti di lingua scarseggiano anche alle superiori, in cui sono scomparse 35 cattedre, «persino in istituti in cui le lingue sono fondamentali per la professione alla quale i giovani vengono preparati, come l’alberghiero».
Le medie, invece, apriranno con 52 professori in meno. A rischio anche i corsi per studenti lungodegenti in ospedale (8 le cattedre non assegnate) e la scuola in carcere (7 i buchi, tra elementari e medie). Per la prima volta, infine, «non potranno essere formate le classi necessarie per consentire la frequenza a tutti gli adulti iscritti alla scuole serali, mancando almeno 8 cattedre».
All’incontro di ieri, ha partecipato anche il neo-provveditore di Bologna, Vincenzo Aiello, che ha rinviato a sabato una risposta concreta, non nascondendo di poter contare su scarsissime risorse.
«Siamo abituati a valutare fatti precisi e non assicurazioni - tuonano Cgil, Cisl e Snals in un comunicato - siamo insoddisfatti dell’esito dell’incontro e confermiamo sia lo stato di agitazione, sia il presidio dei lavoratori della scuola bolognese sotto l’Ufficio scolastico provinciale, lunedì prossimo».
Per Rebaudengo, «se non si provvede con urgenza, il nuovo anno scolastico partirà all’insegna dell’incertezza, della precarietà e dell’arretramento della qualità della scuola. Ma la comunità scolastica bolognese, con i suoi 100 mila studenti, di cui 12 mila immigrati, ha bisogno di guardare con fiducia al futuro della scuola e alla sua efficacia