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Unità-Bologna-Sciopero scuola, mai tante adesioni

In regione due istituti su tre sono rimasti chiusi. Astensioni dal lavoro altissime nelle materne ed elementari Sciopero scuola, mai tante adesioni Adriana Comaschi BOLOGNA Adesioni "...

16/11/2004
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l'Unità

In regione due istituti su tre sono rimasti chiusi. Astensioni dal lavoro altissime nelle materne ed elementari

Sciopero scuola, mai tante adesioni

Adriana Comaschi

BOLOGNA Adesioni "buonissime" anche dall'Emilia-Romagna allo sciopero di ieri della scuola pubblica. Le astensioni più alte dal lavoro si sono toccate a Bologna, con 98 scuole in sciopero su 118 e alcuni istituti completamente chiusi. E a Ravenna, dove 28 istituti su 47 - dunque il 68% delle scuole - ha aderito alla protesta. Ma le cifre salgono ancora se si distingue per cicli: fortissima l'adesione dei docenti alle materne e alle elementari, dove si arriva a sfiorare l'80% in alcune province.
Lo sciopero ha coinvolto tutte le categorie, dai docenti al personale amministrativo. Più bassa, tradizionalmente, l'adesione dei presidi, molto spesso vicina allo 0. Ma questa volta invece si segnalano due eccezioni eclatanti: a Bologna lo sciopero ha interessato il 43% dei dirigenti scolastici, a Ravenna il 48%. Mentre solo dall'Emilia-Romagna sono 18 i pullman partiti alla volta di Roma, per far partecipare gli insegnanti alle manifestazioni nazionali. Senza contare gli spostamenti in treno.
"In tutto - commenta il segretario regionale della Cgil scuola, Claudio Cattini - possiamo stimare che sui 57 mila addetti della scuola dell'Emilia-Romagna, ieri fossero 45 mila quelli in servizio. Di questi, non meno di 30 mila hanno scioperato. Numeri molto significativi - aggiunge - soprattutto se si considerano due dati. Il primo è che quello di lunedì non è certo stato il primo sciopero per la categoria, che dunque continua a rispondere molto bene agli appelli per la mobilitazione. Il secondo - spiega - è che questi sono dati forniti dalla stessa amministrazione, ovvero dall'Ufficio scolastico regionale di Lucrezia Stellacci. Dati ancora parziali, che 'fisiologicamente' sono destinati a crescere, nei prossimi giorni, di un 7-8%".
Già ora comunque le adesioni sono rimaste, in media, sopra al 50% in tutta la regione, con la sola eccezione di Piacenza, dove ci si è fermati al 49,5%. Per il resto, ha scioperato il 68% delle scuole di Ravenna, il 62% di Bologna, il 54% di Forlì-Cesena, il 53% di Reggio-Emilia, il 52% di Ferrara, di Rimini, di Modena. Ma è nella scuola d'infanzia che si viaggia decisamente su altre percentuali: ha incrociato le braccia l'80% degli insegnanti di Parma, il 77% di quelli di Forlì-Cesena, il 74% di quelli di Ferrara, il 70% di quelli di Bologna per citare i dati più eclatanti.
È un numero "elevatissimo" di adesioni, commenta anche l'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico, "una protesta da parte di chi ha a cuore il sistema scolastico pubblico, pesantemente attaccato dai tagli ulteriori imposti dalla legge finanziaria". Il riferimento è agli ulteriori 100 mila docenti tagliati in 3 anni, di cui si è saputo solo pochi giorni fa, e di cui il ministro Moratti si è detta "ignara". "Occorre dire con forza - prosegue Bastico - che questi nuovi tagli non sono sostenibili: impoverire ancora di più la nostra scuola significa trasformarla in un sistema residuale, destinato a chi non potrà pagarsi scuole migliori".
Buona anche l'adesione degli Ata, il personale tecnico amministrativo, con una media regionale del 46%. Sulle cifre è comunque già 'guerra' tra sindacati e Direzione regionale. Ad esempio, la Cgil di Modena fa sapere che allo sciopero "ha aderito oltre il 60% degli insegnanti e del personale Ata delle scuole pubbliche modenesi (e dunque non il 52%, ndr), con punte più elevate fino all'80% di astensione dal lavoro da parte del personale delle scuole elementari e materne". E Corrado Colangelo, segretario provinciale di Cgil scuola, sottolinea che "ampia è stata anche la partecipazione di insegnanti e lavoratori modenesi alla manifestazione di Roma".
La Cgil esulta anche a Parma, dove "secondo le prime stime l'adesione è stata ampia, con cifre attorno al 70%, e con la chiusura pressoché totale di alcuni plessi della provincia". Stesso discorso a Bologna, dove sono rimaste del tutto chiuse le Longhena, le Matteuzzi-Casali e le Fortuzzi, da sempre in prima fila nelle mobilitazioni. Dunque, almeno 3 delle sole venti scuole che non avrebbero aderito allo sciopero sono in realtà "istituti su cui non sono pervenuti dati - spiega Cattini della Cgil -: per il semplice motivo che erano del tutto chiusi". Se queste sono le premesse, la mobilitazione non si fermerà qui. La priorità da affrontare per i sindacati confederali, in regione, rimane quella degli organici delle materne. Per cui c'è da sciogliere il 'rebus' dei 46 docenti attribuiti in ritardo dal ministero: proprio domani la direttrice Stellacci dovrebbe concludere l'iter relativo alla loro distribuzione tra le diverse province.Adriana Comaschi


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