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Unità/Bologna: Ministro, salva il tempo pieno»

SOS I sindacati si rivolgono al ministro Fioroni per salvaguardare il tempo pieno

06/03/2007
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l'Unità

Ministro, salva il tempo pieno»

Cgil, Cisl e Uil in una lettera a Fioroni chiedono che nel prossimo anno scolastico
non si tocchi l’organico per un’esperienza che a Bologna coinvolge quasi mille sezioni

di Elisabetta Pagani

Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil scuola scendono in campo a sostegno del tempo pieno in città. I tre sindacati confederali hanno infatti recapitato ieri pomeriggio una lettera al ministero dell'Istruzione in cui chiedono che sia salvaguardato il modello delle 40 ore pomeridiane con due maestre nella scuola primaria. Proprio quel modello che l'Ufficio scolastico provinciale ha annunciato di voler eliminare già dal prossimo settembre. Nel documento, che porta la firma di Enrico Panini (segretario generale Flc Cgil), Massimo Di Menna (Uil scuola) e Francesco Scrima (Cisl scuola), non si cita espressamente la situazione del capoluogo emiliano, ma, osserva Sandra Soster della Flc Cgil di Bologna, «il richiamo è chiaro, anche se implicito».
Bologna, insieme a Milano, è l'unica grande realtà a livello italiano in cui, per l'anno scolastico 2007-2008, sarà drasticamente tagliato il tempo pieno. Risale allo scorso lunedì, infatti, la convocazione che l'Usp ha rivolto ai sindacati per comunicare la notizia: da settembre le nuove prime elementari dovranno dire addio allo storico modello e adottare le 30 ore stabilite dall'ex ministro dell'Istruzione Letizia Moratti.
A Bologna attualmente sono 918 le sezioni a tempo pieno e 101 le richieste in più per il prossimo anno. Ecco allora che, alla mobilitazione dei sindacati locali, si è aggiunta la preoccupazione, e la conseguente richiesta di una risposta, anche da parte delle segreterie nazionali. Cgil, Cisl e Uil, nella lettera, chiedono al ministero «l'attivazione di tempestivi interventi affinché l'organico sia mantenuto intatto per il tempo pieno e prolungato e che vengano soddisfatte tutte le richieste delle singole istituzioni anche in termine di espansione». «Il documento parla chiaro - sottolinea Sandra Soster - e chiede di non stravolgere un modello e demolire tutto il sistema».
In città, a preoccupare associazioni e sindacati scolastici, non è soltanto la decisine di azzerare il tempo pieno, ma anche la mancanza di personale. «Si parla di 117 persone in meno rispetto alle reali esigenze», conclude la Soster. Proprio ieri pomeriggio i lavoratori della scuola primaria bolognese, allarmati dall'ipotesi di tagli a personale e tempo pieno, si sono riuniti in assemblea sindacale chiedendo che «si tenga conto dell'aumento di 509 alunni per il prossimo anno scolastico». Inoltre, hanno scritto in un documento, «respingiamo con ogni forza l'ipotesi prospettata dall'Usp di assegnare alle nuove prime il modello delle 30 ore e siamo pronti a difendere il patrimonio di qualità del tempo pieno».


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