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Unità-Bologna-Materne, i sindaci vanno a bussare dalla Moratti

Ieri a Roma una trentina di amministratori: "Mancano 1000 posti in provincia di Bologna, 505 in quella di Modena" Materne, i sindaci vanno a bussare dalla Moratti ROMA Appena dietro le spalle ...

10/09/2004
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l'Unità

Ieri a Roma una trentina di amministratori: "Mancano 1000 posti in provincia di Bologna, 505 in quella di Modena"

Materne, i sindaci vanno a bussare dalla Moratti

ROMA Appena dietro le spalle dell'autista regna una certa confusione: con l'assessore comunale di Bologna alla scuola, Milli Virgilio, che fa da navigatrice nel congestionatissimo traffico romano, il collega della Provincia Paolo Rebaudengo al telefono con alcuni parlamentari bolognesi mentre dietro i sindaci prendono accordi con "gli Imolesi" per trovarsi sotto il ministero di Letizia Moratti. L'avevano promesso, l'hanno fatto: ieri una trentina tra sindaci e assessori di Bologna e Modena si sono sobbarcati 11 ore e mezza di pullman, per portare a Roma le ragioni di chi rischia di vedere il proprio bimbo privato del diritto di andare alla scuola materna. Ben 936 famiglie nel Bolognese, 505 in provincia di Modena, rappresentate dall'assessore all'istruzione Silvia Facchini. I sindaci in fascia tricolore vengono ricevuti dal sottosegretario Valentina Aprea, ma alla fine si dicono "molto delusi - riassume Rebaudengo - ci diranno qualcosa solo la settimana prossima. Ma hanno già premesso che non ci sono le risorse, dunque che ci verranno incontro in modo solo parziale".
Il suggerimento di Aprea, poi, di "invitare le mamme a tenere il bimbo a casa per un anno" viene accolto da un boato di protesta. "Ci ha anche detto che ci riceveva solo per cortesia nei confronti del senatore Walter Vitali che aveva sollecitato l'incontro", sbotta Virgilio. E aggiunge: "Il Comune di Bologna si prepara a rispondere al fabbisogno del territorio, non lasceremo sole le famiglie. Ma questo scaricabarile sui Comuni non può diventare un'abitudine. Non molliamo insomma". Palazzo d'Accursio, per dare una risposta a 148 bimbi in lista d'attesa senza nessuna alternativa a disposizione, dovrebbe pagare 7 docenti. "Calcolando 35 mila euro per ognuno di loro -spiega Virgilio -, e considerando anche la spesa per i 4 bidelli indispensabili all'apertura di nuove sezioni, cioè 20 mila euro ciascuno, l'emergenza ci costerà 325 mila euro". In tutto il Bolognese allora, contando un fabbisogno di 78 docenti, a carico degli enti locali ci sarebbero 3 milioni 600 mila euro. Ma sono tanti i piccoli Comuni che già ora sanno di non farcela. Come Pianoro: "Con una lista d'attesa di 75 bambini, a noi servono almeno 4 docenti e un bidello - riflette l'assessore Antonella Grazia -, come dire una spesa di 160 mila euro. Se fosse il Comune a doversela sobbarcare, i soldi non ci sono. Ma se anche ci fossero, non abbiamo spazi comunali in cui far lavorare dei docenti pagati da noi".
Anche a S. Lazzaro sarà difficile per il Comune dare da solo una risposta ai 78 bimbi della lista d'attesa. "Pagare i 3 docenti e un bidello di cui abbiamo bisogno ci costerebbe 125 mila euro, stiamo ragionando su questo - spiega l'assessore Giuseppina Farini.- Ma sia chiaro, lo Stato deve assolutamente farsi carico delle materne. Se ad esempio ci dessero un solo insegnante, partirà subito una richiesta di statalizzazione". Tutti d'accordo, però, la "gita" nella capitale non è stata inutile: "L'unica possibilità che abbiamo è quella di agire", "È la prima volta che il ministero non dà alcuna risposta alle richieste del territorio" nota l'assessore Facchini. A rimetterci di più saranno quei Comuni, come Formigine e Novi nel Modenese, che pure da anni investono in strutture scolastiche: "Quello che contestiamo - spiegano i due giovani assessori Antonietta Vastola e Vania Pederzoli - è la totale mancanza di progettualità. Se anche ora ce la caviamo- e già stiamo diventando matte con il bilancio - sappiamo già che le liste d'attesa tra un anno saranno il doppio, i nostri sono Comuni a fortissima espansione". a.com.


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