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Unità-Bologna-La protesta dei ricercatori chiede aiuto alla "Fabbrica" di Prodi

Precari, studenti e deputati del centrosinistra insieme per bloccare il disegno di legge Moratti sull'Università. Grignaffini (Ds): "Ne discuteremo nel "laboratorio" di Corticella" La protesta...

15/02/2005
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l'Unità

Precari, studenti e deputati del centrosinistra insieme per bloccare il disegno di legge Moratti sull'Università. Grignaffini (Ds): "Ne discuteremo nel "laboratorio" di Corticella"

La protesta dei ricercatori chiede aiuto alla "Fabbrica" di Prodi

BOLOGNA Un asse tra i ricercatori precari dell'ateneo di Bologna, gli studenti e i parlamentari del centrosinistra, che dal 21 febbraio proveranno a stoppare alla Camera il disegno di legge Moratti sul riordino dello stato giuridico della docenza universitaria. Una mobilitazione che potenzialmente interessa, spiega Marco Carricato del coordinamento ricercatori, "6 mila precari dell'ateneo bolognese".
A loro si rivolgono i parlamentari. Per un'alleanza che vuole essere duratura, spiega la Ds Giovanna Grignaffini, capogruppo alla Commissione cultura della Camera: "Su questi temi proporremo una giornata di discussione nella nuova "Fabbrica" di Romano Prodi". Un modo per preparare una posizione comune dell'"Unione", da far confluire nel programma per le politiche del 2006.
Se questo è l'obiettivo a lungo termine, a breve il malcontento dei precari dell'ateneo bolognese troverà voce il 21, con un'occupazione simbolica del rettorato. Ma i ricercatori puntano anche a manifestare a Roma, durante il dibattito e il 2 marzo, per la manifestazione nazionale indetta dai sindacati: e così chiedono proprio ai sindacati di sostenerli, "anche economicamente". Così proveranno a farsi vedere a sentire i "fantasmi della ricerca", come si definiscono: per loro pochi riconoscimenti per il proprio lavoro, "su cui pure si reggono gran parte di didattica e ricerca", e poche speranze per il futuro. Soprattutto ora che, lamentano insieme ricercatori strutturati e precari di Bologna - molti dei loro alleati" nella battaglia contro il progetto Moratti li hanno lasciati soli.
Il bersaglio polemico è la Crui, la conferenza dei rettori. Ma anche il Magnifico di Bologna, Pier Ugo Calzolari. Perché se la Moratti vuole rendere "istituzionale" il precariato a vita per i ricercatori, il testo elaborato dalla Crui rivela un "appiattimento" sul disegno del governo. "È molto negativo l'atteggiamento della Crui, e ambiguo - attacca anche Titti De Simone, deputata del Prc -: noi lavoravamo su un testo di legge mentre la Crui trattava in separata sede col ministro". Insomma, "per un piatto di lenticchie si è frammentata la lotta". I ricercatori invece bollano come un "giochino da politicante" quello che Calzolari aveva definito un successo del testo della Crui, ovvero il passaggio su "un nuovo ruolo della docenza" in cui dovrebbero trovar posto anche i ricercatori attuali. Perché su "diritti, rappresentanza, stipendi non si dice nulla".
"La nostra non è una battaglia di difesa di interessi corporativi - obietta Carricato - quella frase non ci acquieta, aspettiamo ancora una risposta da parte della nostra università". Per Grignaffini fa ancora testo ciò che i rettori dissero in commissione, alla Camera, ed era un netto "no" al progetto Moratti: "Se è cambiato qualcosa, che ce lo vengano a dire in Parlamento". Grignaffini, in ogni caso, promette: "Il nostro impegno sarà totale per rallentare, bloccare il provvedimento, con tutte le armi a nostra disposizione". a.com.


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