Unità/Bologna: La destra tira uova ai genitori anti-Gelmini
Garagnani con un gruppo di sostenitori si presenta al presidio delle Longhena. E fa fotografare tutti
di Alice Loreti/ Bologna
UNA «PASSEGGIATA» contro il decreto Gelmini. A sfilare ieri pomeriggio sulle strisce pedonali di piazza Malpighi, maestre, genitori e bambini delle elementari Longhena, affiancati da colleghi e cittadini sensibili alle ragioni della protesta. Come Rossella
Magaraggia, «né mamma, né insegnante: sono qua per solidarietà». Oltre un centinaio i presenti, con striscioni, trombette e cartelloni. «Stella stellina, la scuola va in rovina. Attenti bambini, arriva la Gelmini», lo slogan canticchiato davanti ad automobilisti ed autisti di bus. La passeggiata era interrotta da brevi pause, per permettere al traffico di defluire. Intorno ai manifestanti, carabinieri, polizia ed agenti della digos. «Non è la prima volta che organizziamo attraversamenti pedonali - afferma la maestra Marzia Mascagni -. Ma è la prima volta che vediamo tutte queste Forze dell'ordine. Il clima nel nostro Paese è cambiato, questa è la dimostrazione». Bimbi e maestre distribuivano volantini per spiegare le ragioni della protesta. Ma non erano i soli. Sotto la statua della Madonna dell'Immacolata, un gruppo di attivisti di Forza Italia consegnava i suoi. «Siamo qua per conto di Garagnani - spiega il coordinatore azzurro del quartiere Saragozza, Marcello Chiavegatti -. Facciamo contro informazione». Oltre a distribuire volantini «per informare sul maestro unico», Chiavegatti scattava fotografie ai presenti. Una scena già vista. Durante la manifestazione dello scorso venerdì, era stato il consigliere comunale di Forza Italia, Lorenzo Tommasini, ad immortalare i presenti «per testimoniare la strumentalizzazione dei bambini».
Poco dopo, ad arrivare in piazza Malpighi è il deputato forzista, Fabio Garagnani, appena informato che la Procura aveva chiesto l’archiviazione per i due indagati per l’occupazione delle scuole elementari di via XXI Aprile. Il suo arrivo crea un clima di forte tensione. «Fascista, pagliaccio provocatore», urlano mamme e insegnanti. «Non mi fate paura - ribatte il deputato, circondato da un cordone di carabinieri - il decreto lo abbiamo approvato e voi dovete rispettare la legge». Ma le mamme non demordono: «Tornatene a casa», gridano. «Siete ancora sensibili all'influenza del comunismo - risponde l'azzurro -. Sappiate che Bologna non è più la capitale del comunismo, non è più libera dalle leggi. State bloccando il traffico e strumentalizzando i bambini».
Immediata la reazione dell'onorevole Pd, Donata Lenzi: «L'unico a bloccare il traffico è lei». Maurizio Focaccia, insegnante di italiano alla scuola media di Loiano consegna un foglio al deputato. «Qua c'è il mio numero di telefono ed il mio nome - dice -. Io ancora insegno l'antifascismo, se vuole mi denunci». Dopo l'animato scambio di battute, Daniele Turchi, papà, denuncia il tiro delle uova, mostrando la giacca sporca. «Le uova sono arrivate dal gruppo che stava intorno a Garagnani», riferiscono i manifestanti.
Già in mattinata la temperatura dello scontro si era preannunciata calda. Ieri, nell’orario di apertura delle scuole, alcuni ragazzi di Azione Giovani (An) hanno esposto sui cancelli delle XXI Aprile uno striscione a dir poco provocatorio («Meno occupare, più lavorare») e distribuito volantini ai genitori. «Viva Berlusconi, abbasso l'anarchia», è invece la scritta (senza firma) comparsa sul muro delle don Marella, dove i cartelloni esposti giovedì, in occasione del presidio, sono stati strappati.